(DMN) Spoleto – “Ho chiesto agli autori di raccontare storie di donne e senza volerlo, tutti i brani del disco, parlano di donne che lottano, combattono per la loro dignità o per ritrovare la dignità, sembra come se tutti i bani fossero scritti da un’unica persona”, così Fiorella Mannoia, ieri sera, tornata a cantare a Spoleto a nove anni di distanza dall’ultima volta (23-8-2008), ha illustrato ad una Piazza Duomo gremita, i contenuti del suo ultimo lavoro discografico, ‘Combattente’, che sta portando in tour per l’Italia insieme ai più grandi successi di una brillante carriera iniziata sul finire degli anni sessanta. Il concerto, inserito nel programma del sessantesimo Festival dei Due Mondi, è durato circa due ore.
Centoventi minuti in cui l’artista romana ha cantato e ballato facendo applaudire gli oltre duemila spettatori presenti tra la Piazza simbolo della città e la scalinata di via dell’Arringo. I brani di ‘Combattente’ incastonati tra le pietre miliari della carriera della Mannoia come “I treni a vapore”, “Sally”, “Quello che le donne non dicono” e “Il cielo d’Irlanda” hanno fatto emozionare, cantare e ballare il pubblico del Festival, nella prima parte dello spettacolo impeccabilmente seduto, poi, nel finale, protagonista di una gioiosa invasione del sottopalco per vedere da vicino la signora della musica italiana. La musica pop è approdata per la seconda volta al Festival, dopo il concerto di Edoardo Bennato nel 2015, una scelta coraggiosa del Direttore Artistico Ferrara, premiata dalla grande risposta del pubblico.
Foto: ML Antonelli/AGF – Cristiano Minichiello/AGF
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