La nota di Mario Bravi, segretario generale Spi Cgil Perugia, e Anelide Michelsanti, segretaria Lega Spi Cgil Spoleto
Mentre il generale Francesco Paolo Figliuolo ha annunciato a reti unificate la imminente vaccinazione degli ultra 40enni, siamo costretti a far notare che a Spoleto siamo in molti casi in ritardo nella vaccinazione degli over 70, per non parlare poi dei 60enni. Riteniamo che soprattutto in questa fase, i toni propagandistici non servano e anzi si ritorcano contro chi li utilizza.
Nel distretto sanitario di Spoleto, che comprende anche i comuni di Campello sul Clitunno, Giano dell’Umbria, Castel Ritaldi e che sfiora complessivamente i 50mila abitanti, secondo i dati ufficiali relativi al 13 maggio, discreta è la situazione relativa alla vaccinazione degli ultra 80enni. Infatti, su un totale di 4.831 persone al di sopra degli 80 anni, hanno ricevuto almeno una dose 4.246. Resta però ancora da completare un lavoro che riguarda 600 persone. Pesante e molto critica è invece la situazione relativa alle persone tra 70 e 79 anni.
Infatti, su un totale di 5.678 persone presenti in questa fascia d’età, hanno ricevuto almeno una dose 4.146, quindi il 70% del totale, quota che è consistentemente più bassa della media nazionale. Mancano all’appello almeno 1.500 persone. Un dato troppo alto, per non parlare delle persone tra 60 e 69 anni che sono circa 7.100, di cui solo 2.250 hanno ricevuto almeno una dose.
Pertanto, invitiamo la Regione a superare i rilevanti ritardi accumulati, per evitare che una ripresa eventuale dei contagi nella fasce giovanili, ipotesi da scongiurare, colpisca un’altra volta i tanti anziani ancora non coperti dal vaccino. È tempo di passare dalla propaganda ai fatti concreti: se questi ritardi perdurassero la settimana prossima, organizzeremo un presidio di pensionati davanti alla sede del distretto sanitario.
Così in una nota Mario Bravi, segretario generale Spi Cgil Perugia, e Anelide Michelsanti, segretaria Lega Spi Cgil Spoleto
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