Riguardano il Museo Archeologico Nazionale – Teatro romano e il Museo Nazionale del Ducato – Rocca Albornoz
Per far fronte alle occorrenze emerse per la grave carenza di personale, da lungo tempo denunciata, e al contempo cercare di dare una risposta alle esigenze di una città a forte vocazione turistica come Spoleto, il Museo Archeologico Nazionale – Teatro romano e il Museo Nazionale del Ducato – Rocca Albornoz propongono fino al 31 di marzo (salvo ulteriori sopravvenienze) orari coordinati, così da offrire un’apertura quanto più possibile ampia.
Il Museo Archeologico Nazionale – Teatro romano di Spoleto sarà aperto dal mercoledì al sabato dalle 8.30-19.30 (ultimo ingresso 18.30).
Il Museo Nazionale del Ducato di Spoleto – Rocca Albornoz sarà aperta dal lunedì al venerdì 9.00-13.45 (ultimo ingresso 13,15); sabato 9.00-18.30 (ultimo ingresso 17.45).
La domenica, invece, i due musei alterneranno i loro turni così da garantire entrambi l’apertura almeno parte della giornata festiva, agevolando i fruitori e i possessori della Spoleto Card. Questi i giorni e gli orari:
Domenica 16, 30 gennaio, 13, 27 febbraio, 13, 27 marzo 2022
Museo Nazionale del Ducato di Spoleto – Rocca Albornoz: 9.00-13.45 (ultimo ingresso 13.15)
Museo Archeologico Nazionale – Teatro romano di Spoleto: 14.30-19.30 (ultimo ingresso 18.30)
Domenica 23 gennaio, 6, 20 febbraio, 6, 20 marzo 2022
Museo Archeologico Nazionale – Teatro romano di Spoleto: 8.30-14.30 (ultimo ingresso 13.30)
Museo Nazionale del Ducato di Spoleto – Rocca Albornoz: 14.15-18.30 (ultimo ingresso 17.45)
Le direttrici Silvia Casciarri e Paola Mercurelli Salari auspicano di avere quanto prima risposte esaustive alle esigenze da lungo tempo rappresentate, poiché la carenza di personale, che interessa ormai tutti i profili in organico, limita anche le attività e le proposte culturali dei due luoghi della cultura, potenziali attrattori di un’area vasta. Entrambe confidano in una significativa assegnazione di unità con la conclusione delle procedure concorsuali in via di espletamento che dovrebbero consentire un adeguamento degli organici, necessario a far fronte anche alle esigenze di spazi manifestate, ad esempio, dal Festival dei due Mondi.
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