Sabato 7 dicembre , ore 18:00 , Coworking Spoleto in Via del Mercato
Marco Ambrogioni, dopo i suoi due precedenti romanzi pubblicati nel 2012 e nel 2014, propone ora un saggio dal titolo “Viaggio di un credente alla (ri)scoperta del presepio – dalle origini ad oggi”. L’argomento, che egli ha sempre trattato, praticato e studiato, anche in ambiti rappresentativi meno consueti come il “presepe di Pasqua”, è ora invece affrontato, nel suo aspetto più usuale.
Tuttavia, l’autore ne dà una lettura nuova e per alcuni aspetti originale, ricca di notizie poco conosciute e con osservazioni che aprono a nuove prospettive. L’appuntamento, insieme al regista Stefano Alleva che sarà il relatore, è per sabato 7 dicembre 2019 alle ore 18:00 negli spazi del Coworking Spoleto in Via del Mercato, 2 (traversa di Corso Mazzini).
La grotta o la capanna? Perché il bue e l’asinello? La stella dei Magi fu solo una suggestiva fantasticheria o una realtà? Queste sono alcune delle domande a cui questo libro dà risposta. Partendo da una disamina storica sul presepe, l’autore farà anche un’attenta valutazione dei testi sacri, soprattutto dei passi dedicati all’infanzia di Gesù e di quelli ad essi correlati, sia dell’Antico che del Nuovo Testamento, in un percorso che può senz’altro considerarsi meditativo. Egli inoltre si soffermerà sull’etimologia di alcune parole chiave, che così si dischiuderanno al lettore, dandogli una nuova visuale e prospettiva. Infine, alcune osservazioni su reperti archeologici paleocristiani si riveleranno decisive nell’aprire il fronte a qualcosa di più convincente di semplici e affascinanti ipotesi e quindi alla formulazione di proposte che, a loro volta, aprono a nuovi importanti scenari interpretativi. Si tratta in realtà di una discesa nel profondo del cristianesimo antico o, se si preferisce, di una ripida ascesa alle alte vette di autenticità di questo. È così che, nell’uno o nell’altro caso, ci si accorgerà che si tratta di un percorso scevro da melense sdolcinature che invece sempre più spesso sembrano caratterizzare, svuotandolo o contraffacendolo, il Natale. Né, per questo fatto, risulta intaccato il fascino che lo contraddistingue, al contrario invece, ne scaturisce accresciuto l’interesse.
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