Marina Morelli (Forza Italia) e Luigina Renzi (Ora Spoleto) a colloquio con il dott. Luca Sapori
Nella giornata di venerdì 8 maggio, le consigliere comunali Marina Morelli (Forza Italia) e Luigina Renzi (Ora Spoleto), hanno avuto un incontro con il Direttore sanitario dell’Ospedale San Matteo degli Infermi, dott. Luca Sapori.
Il colloquio informativo si è tenuto prendendo spunto da alcune sollecitazioni dei cittadini riguardo le attività territoriali e ospedaliere della USL Umbria 2, su cui le esponenti del Consiglio comunale, una di maggioranza ed una di opposizione, avevano già informato gli altri membri del massimo consesso cittadino durante la conferenza dei Capigruppo, tenutasi nei giorni scorsi.
Sono emerse interessanti novità, – si legge nella nota diffusa da Marina Morelli – e qualche criticità. É emerso il perdurante ritardo nella mancata assegnazione di personale infermieristico e medico al reparto di Medicina da parte degli uffici preposti. Resta senz’altro positiva la conferma della presenza, attesa da tempo, o meglio dell’arrivo del Direttore di reparto.
Permane – prosegue la Morelli – ancora difficile la situazione in Pediatria a causa di mancanza di medici, condizione diffusa su tutto il territorio nazionale. Come per altri nosocomi, fortunatamente si riscontra disponibilità di personale che assicura la presenza, con altre forme contrattuali, tali da consentire comunque un eccellente reparto al pari di altri che anche in questo periodo hanno assicurato una operatività buona avendo assorbito utenza di altri Ospedali, come sappiamo destinati esclusivamente a pazienti affetti da Covid-19.
In questo periodo – conclude l’esponente di Forza Italia – da noi è ricaduta utenza anche per il punto nascite proveniente da altre strutture.
Si è anche condiviso il concetto che, per quanto possibile, si sconsiglia di andare accompagnati da parenti o amici in Ospedale. In questa delicata fase per la salute di ognuno di noi, la consolidata abitudine di andare accompagnati quando si necessita di esami o visite, diventa un rischio per l’intera popolazione e soprattutto per i pazienti.
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