Il presidente IRES-CGIL : «ecco la situazione nello spoletino ed in Valnerina»
Riceviamo e pubblichiamo integralmente:
Dai dati del MEF relativi alle dichiarazioni del 2018 emergono tre dati interessanti: cala il reddito dichiarato ,si allargano le disuguaglianze sociali e il territorio di Spoleto e della Valnerina e tutta l’Umbria, continuano ad avere redditi pro – capite inferiori alla media nazionale.
Infatti il reddito medio lordo relativo al 2017 e (dichiarato nel 2018) ci dice che in Umbria il reddito annuo lordo medio corrisponde a 19.480 euro, che confrontato con quello del 2007 (dopo aver depurato l’inflazione del periodo) corrisponde ad un meno 3,4%.
Nello stesso periodo il dato medio nazionale è pari a 20.670, con un meno 3,0 %.
Quindi anche su questo versante l’Umbria si colloca su un dato peggiore della media nazionale, sia per quanto riguarda gli importi, sia per quanto riguarda la perdita dei redditi.
Inoltre come IRES-CGIL dell’Umbria siamo andati a verificare l’articolazione degli importi nella varie realtà territoriali.Nel territorio di Spoleto e della Valnerina,la situazione dei redditi è la seguente:
1)Scheggino, reddito medio pro capite 18.966 euro(- 7% rispetto alla media nazionale).
2)Campello, reddito medio pro capite17.869 euro(-13,1 %).
3)Spoleto, reddito medio pro capite 17.620 euro(-14 ,2%).
4)Giano, reddito medio pro capite 16.792 euro(-16,9%).
5Poggiodomo,reddito medio pro capite16.476 euro (-17,5%).
6)Castel Ritaldi, reddito medio pro capite 16.411 euro(-17,7%).
7)Cerreto, reddito medio pro capite 15.695 euro (-24,1%).
8)S.Anatolia di Narco, reddito medio pro capite15.410 euro(-25,2 %).
9)Preci, reddito medio pro capite 15.290 euro(-25,7%).
10)Norcia, reddito medio pro capite 14.938 euro (-26,9%)
11)Vallo di Nera, reddito pro capite 14.780 euro(-28%).
12)Sellano, reddito medio pro capite 14.649 euro(-29,5%).
13)Cascia, reddito pro capite 14.188(-32,1%).
14)Monteleone di Spoleto,reddito pro capite 12.018(-38,6%).
Questi dati dimostrano l’esistenza di un paese ,di una regione e di un territorio impoveriti da una crisi infinita , che hanno bisogno di una ridistribuzione della ricchezza e non della flat tax, che arricchirà i più ricchi, mettendo in discussione la coesione sociale e il welfare.E non è un caso che nel territorio di Foligno i redditi sono piu’ bassi nelle zone interne.
Come dicono gli economisti più attenti, le disuguaglianze crescenti alimentano la crisi e la recessione.
Per questo servono azioni coerenti in grado di debellare il vero e proprio male sociale che si chiama “diseguaglianza economica”.
Mario Bravi
Presidente IRES-CGIL Umbria
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