Antifascisti e Anticapitalisti spoletini in piazza del Comune – foto
Riceviamo e pubblichiamo integralmente:
Sotto la pioggia in tanti non hanno voluto mancare a questo appuntamento così importante, per la storia della città e perché in Italia c’è la Confindustria di Bonomi che chiede apertamente che siano gli operai a pagare il prezzo della crisi, perché i fascisti vecchi e nuovi tornano a riempire le piazze, perché decreti sicurezza e milizie volontarie di spioni, annunciano un nuovo regime fondato sull’ordine, l’autorità e sulla limitazione delle libertà.
Molti interventi di una vera assemblea popolare si sono susseguiti. L’ANPI ha portato il saluto del suo Presidente Giampaolo Loreti che in un suo scritto ha ricordato come si arrivò alla liberazione che coincise con la battaglia per la difesa delle miniere di Morgnano. Si è poi ricordato come le varie Giunte cittadine per mancanza di coraggio prima, per ostilità poi, hanno negato al Partigiano Franco Spitella il giusto riconoscimento di avere intitolata una via importante di Spoleto. E insieme al ricordo, il presente che si è affacciato nelle parole di tanti compagni. L’attacco al diritto all’aborto sferrato dalla Giunta Regionale leghista della Tesei, il fallimento della ex Pozzi che lascia senza lavoro 200 operai. I decreti sicurezza che colpiscono immigrati e lavoratori. La disparità di trattamento riservato ad antifascisti e anarchici, arrestati, confinati o multati e l’impunità per le Destre lasciate libere di scorazzare nelle città con la complicità dello Stato, come 100 anni fa.
Per tutto ciò la nota costante di tutti gli interventi è stata che non c’è antifascismo senza anticapitalismo.
La battaglia inizia oggi, è stata la conclusione unanime: perché la crisi la paghino i padroni , contro la repressione e contro ogni nuova o vecchia forma di milizia volontaria per la sicurezza nazionale o cittadina.
Impedire la nascita dei controllori di vicinato è il primo obiettivo di questa mobilitazione. Se alla fine di questo mese di giugno questa rete di spioni di quartiere organizzata dal potere politico locale dovesse nascere, si dovrà costringere l’Amministrazione comunale a rendere pubblici i nomi degli appartenenti a partire dai coordinatori. Controllare i controllori in questa situazione è il primo passo per difendere la propria libertà.
Alle 19 infine, una delegazione di Antifascisti e Anticapitalisti, seguita spontaneamente da molti dei presenti, si è recata sotto la lapide che ricorda le evasioni del carcere della Rocca con cui ebbe inizio la Resistenza a Spoleto e in Valnerina.
Ora e sempre Resistenza !
Antifascisti e Anticapitalisti Spoleto
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