Spoleto, al canile comunale le cucce realizzate nel carcere di Maiano

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  • Allo studio un progetto per coinvolgere i detenuti nel percorso di educazione e socializzazione dei cani

    Sette cucce realizzate nella Casa di reclusione di Maiano e donate al canile comunale. Nasce da qui l’idea di lavorare ad un progetto che permetta ai detenuti che stanno scontando la pena a Spoleto, di prendersi cura di alcuni cani.

    Venerdì scorso, in occasione dell’incontro organizzato per la consegna delle cucce, realizzate con materiale di recupero all’interno della falegnameria del carcere (uno spazio di oltre 600 mq in cui lavorato 12 detenuti) grazie al lavoro degli agenti della Polizia Penitenziaria Danilo Montioni e Massimo Moriconi, si è tenuto un primo incontro con il vice direttore della Casa di reclusione Chiara Pellegrini per condividere opportunità e prospettive del progetto.

    “Siamo molto contenti – sono state le parole della Pellegrini – perché ci piace coltivare l’idea di un carcere che, rendendosi utile, dà alla città e alla comunità di cui fa parte. Quello che sta accadendo oggi, con la consegna delle cucce e la disponibilità ad iniziare un percorso che riesca a coinvolgere maggiormente le persone che vivono in carcere, ne è l’esempio migliore”.

    All’incontro, a cui ha partecipato l’Avv. Federica Faiella in qualità di coordinatrice del progetto “Fuori dalle gabbie”, già avviato in Sardegna nel carcere di massima sicurezza di Cagliari, ha preso parte l’assessore all’ambiente Maria Rita Zengoni:”La nostra volontà è di creare opportunità di formazione e di conoscenza per i detenuti, soprattutto in un’ottica di futuro reinserimento nella società. Cerchiamo quindi di favorire la collaborazione tra soggetti che operano, almeno apparentemente, in ambiti diversi, creando le condizioni, fin dove possibile, affinché si riesca ad elaborare progetti validi e duraturi”.

    Nello specifico il progetto prevede, da una parte, la formazione dei detenuti in materia di recupero comportamentale dei cani ed educazione cinofila, percorso che permette di acquisire una professionalità spendibile in futuro una volta scontata la pena e, dall’altra, una serie di attività a diretto contatto con i cani volte alla socializzazione dell’animale.

    “La riunione a cui abbiamo partecipato – ha spiegato l’assessore Zengoni – è stata una prima occasione di confronto per capire meglio le necessità di realizzazione di un progetto del genere. Un secondo incontro si terrà entro la prima metà di maggio per permettere di affrontare alcune questioni tecniche e operative che, ad oggi, non è stato possibile definire in maniera compiuta”.

    cof

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    Aurelio Fabiani 2024-04-05 21:43:38
    Delle vostre sceneggiate non ce ne frega niente. Ce lo ridate l' ospedale o no!
    Aurelio Fabiani 2024-03-30 00:34:34
    I cerotti non nascondono le amputazioni, neanche i campagna elettorale. La città di Spoleto vuole il ripristino di tutti reparti.....
    Aurelio Fabiani 2024-03-19 21:39:22
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    Aurelio Fabiani 2024-03-11 09:58:47
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