L’Arcivescovo: «In questa casa si respira accoglienza, ascolto, comprensione»
La seconda tappa di S. Ponziano messaggero di misericordia è stata all’Istituto “Mons. Pietro Bonilli” di Trevi nel pomeriggio di venerdì 11 gennaio 2019. La reliquia del martire è giunta nella casa delle suore della Sacra Famiglia di Spoleto che accoglie donne disabili la sera del 10 gennaio, portata dal parroco di Trevi don Jozef Gercàk, che l’aveva prelevata al Centro di Solidarietà “Don Guerrino Rota”. Le quattro religiose, guidate da suor Angela Del Vecchio, l’hanno custodita nella cappella interna della casa. L’Arcivescovo è giunto intorno alle 15.30, ha salutato le donne disabili e si è intrattenuto per un colloquio con le suore e il personale che vi lavora. Mons. Boccardo ha anche fatto gli auguri di buon compleanno alla storica infermiera della struttura per i suoi 90 anni.
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Alle 16.00, poi, è iniziato il momento di preghiera nella grande e bella chiesa della Madonna delle Lacrime. Diversi i fedeli presenti, tra cui anche alcune monache benedettine di Trevi e di Norcia (accolte a Trevi dopo i sismi del 2016). Oltre a don Jozef, c’erano don Sem Fioretti parroco di Cannaiola di Trevi e don Artemio Bastianini, cappellano dell’Istituto.
Nell’omelia il Presule ha definito S. Ponziano «beato perché amico di Dio. Lui è stato un uomo fortunato e ciò può sembrare strano in quanto è stato torturato e poi ucciso. La sua esistenza sembra un fallimento. Ma lui aveva capito che la vita ha un senso nella misura in cui è vissuta alla sequela del Signore, non cedendo alle lusinghe (per lui quelle del pro console di Roma che gli diceva di abbandonare il cristianesimo, ndr) ma rimanendo fedeli al Figlio di Dio. E noi, ricordando il suo martirio, siamo chiamati a dare contenuto alle nostre giornate, ad avere un progetto di vita che sia fecondo, a donare il cuore ai miseri. S. Ponziano in visita a questa benemerita istituzione ci ricorda l’attenzione ai piccoli, a quanti con faticano portano il peso della vita. In questa casa si respira accoglienza, ascolto, comprensione; qui si sperimenta concretamente che il Vangelo è ancora capace di rispondere alle esigenze del cuore dell’uomo».
Fonte: www.spoletonorcia.it
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