San Ponziano, il Patrono di Spoleto

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  • La storia e i misteri della cripta del Santo più amato in città

    (DMN) Spoleto  – Oggi è un giorno di festa a Spoleto. Si celebra San Ponziano, il patrono della città, un Santo rinomato e molto amato dalla popolazione, anche per la sua fama di protettore dai terremoti. Tante le tradizioni che coinvolgono la cittadinanza in questa particolare giornata, dalla celebrazione della messa, alla storica processione che, a causa della pandemia di Covid 19, non viene effettuata da due anni.
    La storia del Santo.
    San Ponziano era un giovane spoletino, figlio di una famiglia agiata, che visse in città al tempo delle persecuzioni contro i cristiani ordinate dall’imperatore Marco Aurelio. Proprio durante una di queste sanguinarie repressioni della fede, il ragazzo fu catturato ed imprigionato, per essere poi ucciso per decapitazione nella zona del Ponte Sanguinario.
    Molti sono i racconti che accompagnano il martirio di Ponziano, dimostrandone appunto le eccezionali doti e la santità. Sembra che, condotto nell’anfiteatro di Spoleto, il Santo non fu mai attaccato dai leoni che anzi si prostrarono ai suoi piedi; che anche in prigionia, privato di cibo e acqua non soffrisse, grazie all’aiuto portatogli dagli angeli e che, costretto a camminare sui carboni ardenti, non sentì dolore ne subì danni.
    Si narra anche che la sua testa, dopo la decapitazione, rimbalzò e finì sul Colle Ciciano. Nel luogo dove cadde scaturì una fontana d’acqua miracolosa.
    La notorietà di San Ponziano crebbe ulteriormente in quanto si dice che, nel giorno della sua decapitazione, anche la terra tremò, ma la forte scossa non arrecò danni alla città. Da quel giorno gli fu attribuita la frase dal carattere profetico: “Spoleto tremerà, ma non crollerà”. La sua fama di custode della città dalle scosse telluriche crebbe ulteriormente quando un devastante terremoto colpì l’Aquila e molte zone limitrofe a Spoleto, proprio il 14 Gennaio del 1703, senza però causare danni ingenti al paese. Un altro importante miracolo attribuito al Santo.
    La chiesa e il monastero di San Ponziano.
    Sul colle Ciciano, appena fuori dalle mura perimetrali della città, sorge il complesso monumentale della chiesa e monastero di San Ponziano dove, secondo la tradizione locale, venne sepolto il martire nel 175 d.c.
    La chiesa fu costruita tra il XI e XIII secolo, in un’area cimiteriale paleocristiana ed ha mantenuto nella facciata il suo aspetto romanico. Il complesso fu ristrutturato con numerosi interventi nel tempo, il più importante venne effettuato nel 1788, su progetto dell’architetto romano Giuseppe Valadier. Il portale è ornato da inserti musivi e dai simboli dei quattro evangelisti attorno al rosone. L’interno della chiesa, rielaborato con i canoni del gusto neoclassico, fu diminuito nella lunghezza per ottenere la zona del coro.
    Il monastero custodisce il teschio di San Ponziano, oggetto di venerazione, portato in processione, secondo la tradizione, il 14 gennaio di ogni anno.

    La cripta e suoi misteri.
    La cripta è la parte più affascinante del complesso. Conserva quasi intatto il suo aspetto originario ed è suddivisa in tre navate con absidi terminali di cui la centrale, molto più ampia. La copertura è con volte a crociera sostenute da colonne. Una di queste ha alla base un capitello romano collocato in una piccola e strana cavità nel pavimento. Questo insolito posizionamento ha varie interpretazioni. Per alcuni simula un volto umano, per altri sarebbe il luogo in cui rotolò la testa del Santo dopo la decapitazione e dove sgorgò una fonte d’acqua con poteri miracolosi, per altri avrebbe dei significati nascosti. Probabilmente fu semplicemente una scelta costruttiva approssimativa, che forniva maggiore solidità alla base in quel particolare punto.
    Le curiosità non finiscono qui. Sempre nella cripta si può vedere un particolare affresco di San Simonino, il cui ombelico è raffigurato come un occhio. Nell’abside troviamo una croce affrescata a forma di Y, che ha uno strano gioco prospettico e lo Spirito Santo, rappresentato come una colomba, stranamente poggiata sulla croce e non in volo. Nell’affresco di Maddalena e Maria, la Maddalena sembra guardare qualcosa verso il basso, mentre Maria sembra distendere le mani, anch’essa verso qualcosa in basso. Al di sotto troviamo la presenza di due fori sul muro, sui quali probabilmente poggiava qualcosa.
    La storia di San Ponziano, la sua meravigliosa chiesa e i segreti della cripta sono un fiore all’occhiello per la città e per le sue tradizioni religiose e popolari, che accompagnano da secoli, attraverso la storia, gli spoletini in questa giornata di festa.

    Si ringrazia per le foto Silvio Sorcini e Alessandro Di Mauro,  autori del sito “I luoghi del silenzio”.

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    Aurelio Fabiani 2024-04-05 21:43:38
    Delle vostre sceneggiate non ce ne frega niente. Ce lo ridate l' ospedale o no!
    Aurelio Fabiani 2024-03-30 00:34:34
    I cerotti non nascondono le amputazioni, neanche i campagna elettorale. La città di Spoleto vuole il ripristino di tutti reparti.....
    Aurelio Fabiani 2024-03-19 21:39:22
    TESEI E IL GOVERNO REGIONALE DI LEGA, FORZA ITALIA, FRATELLI D'ITALIA STANNO PER CONCLUDERE L' OPERA DI CANCELLAZIONE DEL SAN.....
    Aurelio Fabiani 2024-03-11 09:58:47
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