L’Arcivescovo: Qualcuno vorrebbe che il Vescovo parlasse a favore degli uni e contro gli altri. Ma il Vescovo è padre e pastore di tutti. E l’unica cosa che può fare, e la fa con seria intenzione, è quella di invitare tutti coloro che dalla fiducia dei cittadini sono stati chiamati a governare la Città, la Regione e il Paese ad assumere un senso di responsabilità per la ricerca e la realizzazione del bene di tutti
Nel pomeriggio di sabato 14 gennaio 2023 l’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo ha presieduto nella Basilica Cattedrale i Secondi Vespri pontificali di S. Ponziano, patrono della Città e dell’intera Archidiocesi. Ancora una volta, come già al mattino per la Messa solenne, il Duomo era pieno di fedeli. Al termine, si è snodata per le vie della Città la processione per riportare la reliquia di S. Ponziano, il cranio, nella basilica a lui dedicata. Questo evento della pietà popolare, molto sentito e partecipato, è tornato dopo due anni di stop a causa della pandemia. La processione, come da tradizione, è stata aperta da oltre settanta cavalli e cavalieri, aderenti alle scuole equestri del territorio e privati cittadini. A cavallo c’erano anche due agenti della Polizia di Stato, due Carabinieri e due agenti della Polizia Locale. Presente il Gonfalone della Città e il vice sindaco Stefano Lisci in fascia tricolore. Nutrita anche la rappresentanza dei Granatieri di Sardegna della caserma Garibaldi di Spoleto, così i membri di varie associazioni di volontariato del territorio. Giunti dinanzi alla Basilica di S. Ponziano, l’Arcivescovo ha benedetto tutti quanti hanno partecipato alla processione e, a braccio, ha detto: «Siamo tutti radunati nel nome e nella memoria del nostro Santo. Ringrazio tutti voi cittadini di Spoleto per questa bella testimonianza di unità, di amicizia e di condivisione. Ringrazio tutte le associazioni di volontariato che in modi diversi hanno contribuito alla buona riuscita di questo momento così significativo e così caro alla nostra coscienza di spoletini. Ringrazio tutti i cavallari che hanno preceduto la processione. Siamo qui come un’unica famiglia che guarda a chi ci ha preceduto e che sente la necessità e il dovere di custodire e di conservare dei legami di amicizia, di fraternità e di solidarietà. Qualcuno vorrebbe che il Vescovo – ha sottolineato lo stesso Presule – parlasse a favore degli uni e contro gli altri. Ma il Vescovo è padre e pastore di tutti. E l’unica cosa che può fare, e la fa con seria intenzione, è quella di invitare tutti coloro che dalla fiducia dei cittadini sono stati chiamati a governare la Città, la Regione e il Paese ad assumere un senso di responsabilità per la ricerca e la realizzazione del bene di tutti. Questo significa certamente che ognuno deve lasciare da parte qualche cosa di suo e andare incontro a qualcosa di chi gli sta vicino. Soltanto nella collaborazione e nella comprensione reciproca, solo con un supplemento di generosità si riesce a costruire qualche cosa di bello e di buono che serva a noi e a coloro che vengono dopo di noi. Raccolgo dalla testimonianza di S. Ponziano questo invito che rivolgo a tutti e a ciascuno, senza differenze. Dobbiamo lavorare insieme, superare le contrapposizioni, cercare quello che è il bene di tutti, che non necessariamente corrisponde al mio. Ma se non abbiamo un ideale più alto, se non impariamo ad avere orizzonti più ampi rischiamo di rinchiuderci sempre di più nel nostro piccolo mondo dove si muore per mancanza di ossigeno. Chiediamo a S. Ponziano che ci insegni questo supplemento di generosità, di sensibilità, di attenzione: chiediamogli di aiutarci a fare un’alleanza tra noi in vista di qualche cosa di più bello e grande che possa essere al servizio di tutti, specialmente di coloro che devono affrontare con maggiore difficoltà il peso della vita quotidiana. È soltanto dandoci la mano, riconoscendoci non concorrenti ma fratelli e amici che riusciamo a lasciare qualche cosa dietro di noi. Le nuove generazioni attendo da noi adulti esempi luminosi di vita, parole di verità, gesti di solidarietà e riconciliazione. Questo è il patrimonio che S. Ponziano ci affida». Il pomeriggio si è concluso con la Messa nella Basilica di S. Ponziano presieduta da don Edoardo Rossi parroco di S. Venanzo, Morgnano e Maiano e direttore della Caritas diocesana.
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