Processione dell’Assunta, Mons. Boccardo: “In un mondo lacerato da lotte e discordie, ferito da guerre atroci e insensate, chiederemo di farsi per noi maestra d’amore”

  • Letto 665
  • Queste le parole dell’arcivescovo di Spoleto-Norcia,  Mons. Renato Boccardo, al termine della solenne processione con la Santissima Icone da San Gregorio al Duomo.

    “Al termine della nostra processione, che cosa chiederemo alla Vergine Madre di Dio, che questa sera è passata ancora tra noi nella sua SS.ma Icone, si direbbe per meglio ascoltarci e per invitarci a sentire più da vicino il suo affetto materno? In un mondo lacerato da lotte e discordie, ferito da guerre atroci e insensate, chiederemo di farsi per noi maestra d’amore, di guidarci a capire che cosa significa amare e di insegnarci ad amare. È un dono impagabile: amare e sentirsi amati è la cosa più bella del mondo. È un dono necessario: nessuna parola oggi è utilizzata così tanto e capita così poco; nessuna realtà è più rara di questa nel tempo in cui viviamo, sempre affamato d’amore. Qui c’è anche il cuore del magistero di Cristo e l’anima di tutto il suo Vangelo: dalla misericordia di sua Madre imploreremo la grazia di essere discepoli intelligenti e desiderosi di aprirci alla luce. Tutto comincia nel segreto di Dio: «Il Padre ha amato me» (Gv 15, 9), ci dice Gesù. Non c’è altra parola del linguaggio umano che possa meno poveramente indicare il mare insondabile dell’essere eterno e l’oceano infuocato della vita divina: «Dio è amore» (1 Gv 4, 8). Nel suo Figlio eternamente amato, Dio ha amato anche noi: «In questo si è manifestato l’amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo Figlio unigenito» (1 Gv 4, 9). Gesù è dunque inviato a noi dall’amore del Padre; un amore cui si associa l’amore limpido e appassionato di un cuore di carne: quello di una fanciulla intatta, che nella pienezza dei tempi diviene sua madre. Così Maria si colloca al centro del disegno di Dio e quindi può, più di ogni altro maestro, aiutarci a capirlo. Mandato dall’amore, il Figlio di Dio è venuto ad amare: «Come il Padre ha amato me, così io ho amato voi» (Gv 15, 9). Ci ha amati: niente di più grande, di più salvifico egli ha compiuto fra noi; niente di più sublime è stato a noi rivelato. Così tra noi e il Figlio di Dio nasce il prodigio dell’amicizia: «Voi siete miei amici» (Gv 15, 14), ci ha assicurato Gesù: parole da non dimenticare mai, specialmente nei momenti amari nei quali ci si trova soli con la propria pena e la vita pare un deserto. Non siamo mai soli, perché abbiamo in lui un amico fedele, che non ci volta mai le spalle. Destinatari di questo incredibile amore, siamo a nostra volta chiamati ad amare. È la legge fondamentale della convivenza cristiana, l’eredità tipica e quasi la parola d’ordine del nostro Salvatore: «Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri» (Gv 15, 12). A Cristo non basta più la grande regola antica, che pure egli stesso aveva riproposto, e cioè: «Amerai il prossimo tuo come te stesso» (Lev 19, 18). Qui Gesù assegna all’amore dei fratelli una modalità ancora più eccelsa, una misura ancora più generosa: non “ama come te stesso”, ma “come io ti ho amato”. Poi Gesù dice anche quali siano i frutti di un’esistenza permeata d’amore. Dall’attitudine ad amare nasce la vera conoscenza di Dio, non quella astratta e arida dei filosofi, ma quella connaturale e trasformante dei santi: «chi non ama, non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore» (1 Gv 4, 8). E dall’amore nasce la vera vita: «chiunque ama, è stato generato da Dio» (ib.). Perché l’amore autentico è il segreto di ogni gioia perfetta e non illusoria: «Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena» (Gv 15, 11). La Madre di Dio, che ha espresso la sua perfetta adesione alla volontà del Padre facendosi operosa a favore degli altri, ci suggerisce un’ultima verità di questa sua scuola d’amore: non si ama solo a parole e con i sentimenti, ma anche nella concretezza degli avvenimenti e con la generosità dei fatti. Così deve essere anche per noi: amare deve significare osservare i comandamenti di Dio e tradurre in ogni campo dell’esistenza umana la novità che ci è stata donata dal sacrificio di Cristo. La Vergine Maria, esempio perfetto di creatura che davvero sa amare, ci ottenga la grazia di assimilare bene – nella mente, nel cuore, nel comportamento – la più bella e la più necessaria lezione che abbiamo ascoltato questa sera alla scuola del Vangelo. “

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    Aurelio Fabiani 2025-10-27 20:52:15
    Questo è l' articolo sull'ospedaleche ho inviato a tutta la stampa 3 giorni fa.RENDIAMO NOTO L' ESITO DELL' INCONTRO CON.....
    Gabriele 2025-09-24 10:20:17
    Sin dal inizio di queste elezioni regional si sapeva tutto che la Proietti sbandierava che avesse rinesso tutto come era.....
    Luca Spinelli 2025-08-25 17:33:44
    Molto interessante l’analisi di Claudio Fraccari.
    Spoleto (PG), 19 agosto 2025: Ferragosto Spoletino tra musica, cammini e sapori - Italia Quotidiana 2025-08-16 13:51:27
    […] musica che unisce generazioni. Per restare aggiornato sul programma completo: Programma completo e Guida agli appuntamenti sono fonti utili,.....
    CONSULENTE FINANZIARIO • LUCA SPINELLI 2025-08-15 14:28:26
    Mons. Boccardo offre un invito alla serenità e alla fiducia che supera la paura della morte. È un bel messaggio!