Presentata Spoleat, la guida che racconta il patrimonio enogastronomico di Spoleto

Ecco come averla: disponibile da metà luglio 

di Valentina Tatti Tonni 

“Ogni cibo racconta una storia ed è importante conoscerla perché noi ci mangiamo anche quella”. Promette bene Spoleat, la prima guida enogastronomica di e per la città realizzata dall’associazione Soul che si occupa di benessere fisico e mentale. Rappresentata stamane a Palazzo Comunale dalla sua vicepresidente e ideatrice Stefania Campanella, ha accolto interesse ed entusiasmo da parte dei ristoratori e degli operatori di settore nonché dall’amministrazione della quale l’assessore alla cultura Ada Urbani, sempre nell’ottica di dar risalto alle eccellenze del territorio, ha espresso ampio sostegno: “La guida ha anticipato un’idea di turismo integrato ed esperienziale che avevamo per lanciare Spoleto nel mondo”.
Un progetto nuovo e ambizioso che è partito l’anno scorso con l’idea di raccontare e unire il patrimonio enogastronomico di Spoleto al concetto di alimentazione consapevole che, come spiega la Campanella, è per loro un tema molto importante. “Abbiamo iniziato da soli” prosegue, “con il sito dinamico (https://www.spoleat.it/) per far vedere che cosa avevamo intenzione di fare: ci sono i prodotti tipici, i piatti tipici, le interviste, il racconto dei prodotti, delle eccellenze territoriali, un focus sul Trebbiano Spoletino. Abbiamo fatto rete e poi la follia della guida, la guida dei sapori per scoprire la Spoleto da gustare e regalare ai turisti”.

La parola “regalare” ha sicuramente incuriosito e attratto: la collaborazione con il Comune, avvenuta anche grazie al bando che ogni anno mette a disposizione una parte del capitale di bilancio e che l’associazione Soul si è aggiudicata nel settore per lo sviluppo economico, infatti, ha permesso loro di distribuire le guide cartacee appoggiandosi ai punti strategici della città quali l’Ufficio Informazioni Turistiche in Largo Ferrer, l’edicola di piazza della Libertà, ma anche gli alberghi e i ristoranti. Averla è semplice: recandosi in uno di questi luoghi il turista troverà delle cartoline da compilare con i propri dati (mail, nome e cognome) e autorizzando l’iscrizione alla newsletter del sito in cambio riceverà la guida dei sapori.

“A nostro avviso questo è un primo step per aiutare sia i turisti a conoscere meglio la città e quindi a valorizzare anche il proprio viaggio” riprende Campanella, “a focalizzarlo, a ottimizzarlo, perché magari invece di mangiare a caso si orientano su quella che è la parte della Spoleto da gustare di loro gradimento, poi si fa anche cultura territoriale e ci auguriamo si possa anche dare una mano, questo non è da meno, all’imprenditoria locale che ha tanto da raccontare”.
Una prima edizione sperimentata con la pubblicazione di duemila copie da 80 pagine a colori ciascuna (il cui costo è stato coperto per un terzo dal contributo del bando che è ammontato a 4.800 euro) con una grafica essenziale e impreziosita anche dagli scatti narrati da alcuni fotografi trovati su Instagram, quali Armando Lanoce, Andrea e Marco Argentati, prestati alla causa e all’amore per la città. Con l’auspicio che i cittadini si facciano avanti per migliorare e aggiornare il sito e le prossime edizioni della guida, è stata anticipata una collaborazione con l’Istituto Alberghiero “G. De Carolis” già a partire dall’inizio del nuovo anno scolastico. È con la terra immersa di storie, dallo zafferano ai pomodori, dai ceci alla pasta, che Campanella conclude con un sorriso, lo stesso, condiviso, di chi ritrovandosi a Spoleto scopre nuove opportunità di fare e di essere: “Abbiamo iniziato da soli perché non siamo spoletini, per quanto adesso ci fa piacere sentirci parte della città. Questo è il regalo per averci accolto”.

 

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