“Perduti nel tempo. Castelli in rovina della Valnerina”. Intervista all’autore del libro Silvio Sorcini

  • Letto 1889
  • (DMN) – L’importanza di mantenere sempre viva la memoria di luoghi che furono al centro della storia della nostra regione è il motivo principale dell’attività giornalistica di Umbria dimenticata. La valorizzazione di questi posti meravigliosi, attraverso il ricordo della loro centralità nella vita degli umbri e delle loro leggende è svolta, con passione e profonda dedizione, anche da altri protagonisti del settore. Tra questi l’Ingegner Silvio Sorcini è uno degli appassionati più attivi sul territorio. Il suo sito “I luoghi del Silenzio”, realizzato in collaborazione con Raimondo Fugnoli, è una miniera inesauribile di informazioni sui luoghi dimenticati dell’Umbria.
    L’Ingegner Sorcini ha di recente scritto anche un libro sui castelli e sulle rocche dimenticate della Valnerina: “Perduti nel tempo. Castelli in rovina della Valnerina”, di cui scopriremo qualcosa in più direttamente dalle parole dell’autore.

    Buongiorno Dottor Sorcini, partiamo dal suo ultimo lavoro, il libro “Perduti nel tempo. Castelli in rovina della Valnerina”. Come nasce l’idea di scrivere questo volume? Ci descriva brevemente il contenuto.
    L’idea nasce da una collaborazione con Francesco, Raggetti, coautore del libro e appassionato ricercatore di rovine dei castelli medioevali in Umbria.
    Il libro pubblicato è il primo di una serie di tre volumi che comprendono i castelli in rovina o abbandonati compresi nel territorio dell’arcidiocesi di Spoleto Norcia, limitatamente alla Valnerina, allo Spoletino, a parte del Ternano e ai territori di Cascia, Norcia e Monteleone. Per rintracciarli è stata effettuata una ricerca documentale e cartografica, completata con interviste alle popolazioni del luogo. Nel testo, corredato da note e da un’ampia bibliografia, sono contenute le indicazioni per raggiungere i ruderi, notizie storiche e la descrizione di ciò che rimane.

    Qual è il castello che la affascina maggiormente tra quelli descritti nel libro?
    Senza dubbio Rocca Accarina, la storia di Frate Illuminato dell’Arce, fratello prediletto di San Francesco ma sconosciuto ai più e condannato ingiustamente all’oblio, meritava di essere raccontata.

    Le rocche illustrate all’interno del libro sono tutte visitabili?
    Si, ma con le dovute cautele, la maggior parte dei percorsi non sono protetti e privi di segnalazioni, e alcuni ruderi potrebbero essere in cattive condizioni statiche, si invita pertanto ad utilizzare le elementari norme di prudenza necessarie per percorrere con sicurezza strade di montagna, utilizzando un abbigliamento idoneo.

    Ci racconti l’origine della sua passione per la storia e per i luoghi in rovina, persi nel tempo.
    Fin da ragazzo ho avuto la passione per la storia locale e ho fatto ricerche e foto, poi la spinta decisiva per riorganizzare e pubblicare il tanto materiale che avevo accumulato mi è venuta dall’amico Raimondo Fugnoli, che mi ha chiesto di collaborare al sito da lui ideato, “I Luoghi del Silenzio”.
    Il vostro sito “I luoghi del Silenzio” è un punto di riferimento per tutti gli appassionati del settore in Umbria. Ci parli di questo progetto e del suo futuro.
    L’intuizione di Raimondo Fugnoli di approfondire la conoscenza di luoghi altrimenti sconosciuti e le sue finalità sono ben illustrate nella descrizione del sito che condivido in pieno e che qui riporto integralmente:
    “In questo sito vengono trattati quei luoghi lontani dai centri storici in larga parte abbandonati e spesso sopraffatti dai rovi, dalla vegetazione e dall’incuria dell’uomo. Luoghi di mesto silenzio e rassegnazione, di una situazione perdente di fronte al mondo caotico che ci avvolge e ci annulla. Il silenzio è la caratteristica dei luoghi stessi, isolati dal mondo, a contatto stretto con la natura, e per quanto riguarda la Abbazie e soprattutto gli Eremi il silenzio era la forma ideale e perfetta di scoperta di se stessi e di contatto con l’Altissimo. Ho volutamente escluso i centri storici più conosciuti e frequentati, che non hanno assolutamente bisogno di altre pubblicità.
    L’idea nasce dall’amore che nutro per la mia terra, ma soprattutto per la “Terra” intesa a 360°, che come diceva S. Francesco, e come è riconosciuto in innumerevoli riti pagani di infinite popolazioni del mondo, è nostra Madre che “ci sostenta e ci governa” ed è qualcosa che quotidianamente si modella sotto le mani dell’uomo che la vive e che l’uomo deve saper leggere come un libro aperto. Come diceva il grande poeta Fabrizio de Andrè “Saper leggere il Libro del mondo con parole cangianti e nessuna scrittura…” La mia ricerca si sposta nell’Umbria, terra che mi ospita e che mi ha dato i natali, e sulla quale mi muovo con familiarità e sicurezza, ma anche tutto il resto mi affascina, e sicuramente con il tempo cercherò di allargare il campo.
    Sono sicuro che attraverso questo sito porterò una testimonianza alle future generazioni di qualcosa che io ho avuto la possibilità di vedere ma che forse loro non vedranno mai. Se la mia generazione non avrà l’intelligenza di preservare e di proteggere il nostro patrimonio, una fetta della memoria sarà destinata a scomparire.
    La mia speranza è di poter dare il mio umile contributo alla conservazione lanciando una sfida attraverso la conoscenza.
    Raimondo Fugnoli
    Il terremoto del 2016 ha purtroppo reso tristemente veritiera questa previsione, molte delle chiese descritte nel sito sono ora irrimediabilmente perdute.
    Per il futuro cercheremo di continuare a migliorare i contenuti del sito, aggiornandolo e integrandolo con altre foto e informazioni. Ultimamente mi sto dedicando al Viterbese, una miniera di luoghi poco conosciuti, senza però con questo trascurare la mia Umbria, in particolare lo Spoletino, la Valnerina e il Casciano, territori di cui ho una conoscenza più approfondita.

    Dottor Sorcini, secondo lei come si può diffondere la cultura di questi luoghi anche tra le nuove generazioni, per non perdere la memoria di questo immenso patrimonio culturale?
    Va migliorata la fruibilità dei beni, con la manutenzione dei sentieri e l’apposizione di chiare indicazioni; nel nostro territorio esistono molte carte dei sentieri, ma quando si va sul campo li si trova chiusi dalla vegetazione e con indicazioni carenti. Ogni azione di promozione del territorio e di miglioramento della conoscenza non può prescindere da un’offerta facilmente fruibile.

    Dottor Sorcini la ringraziamo di cuore per la sua disponibilità e per l’importante lavoro che svolge quotidianamente per la conservazione di questa memoria storica dei luoghi. Dove è possibile acquistare il suo libro?
    È possibile acquistarlo online e all’edicola Conti in Piazza Vittoria a Spoleto.

    Silvio Sorcini è nato a Spoleto il 15 07 1953, laureato a pieni voti in Ingegneria Civile Trasporti all’Università la Sapienza di Roma è sposato e ha due figli e due nipotine. Ha sempre lavorato nel settore del trasporto pubblico di persone ed è autore di libri, studi, ricerche e pubblicazioni. Ha molti hobby, tra cui la fotografia, ma soprattutto l’amore per la sua terra.

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    Carlo Neri 2024-04-23 07:23:14
    Liberazione da cosa? da chi? dallo "straniero" per cui è stato combattuto il Risorgimento e la prima guerra mondiale? In.....
    Alex 2024-04-20 21:19:21
    Dovreste invece ringraziare chi nell'aministrazione comunale si è attivato per rendere concreto questo strumento di partecipazione del quale se n'è.....
    Aurelio Fabiani 2024-04-05 21:43:38
    Delle vostre sceneggiate non ce ne frega niente. Ce lo ridate l' ospedale o no!
    Aurelio Fabiani 2024-03-30 00:34:34
    I cerotti non nascondono le amputazioni, neanche i campagna elettorale. La città di Spoleto vuole il ripristino di tutti reparti.....
    Aurelio Fabiani 2024-03-19 21:39:22
    TESEI E IL GOVERNO REGIONALE DI LEGA, FORZA ITALIA, FRATELLI D'ITALIA STANNO PER CONCLUDERE L' OPERA DI CANCELLAZIONE DEL SAN.....