Riceviamo e pubblichiamo integralmente:
La manifestazione di sabato 11 ottobre a ridosso dell’Ospedale “S. Matteo” pensiamo abbia assunto un forte simbolismo sotto più aspetti. Ha cementato la volontà unitaria del City Forum, delle Associazioni rappresentate e dei Comitati popolari di rilanciare e non deflettere, né oggi né in futuro, dalla pretesa di recuperare e consolidare nel “San Matteo” ruolo e dotazioni di un Ospedale DEA assicurante l’irrinunciabile Punto Nascita e le terapie medico-chirurgiche di urgenze e fattispecie acute per i comprensori di Spoleto e della Valnerina. E’ servita poi per illustrare, senza nessun campanilismo minimalista, le ragioni della pretesa sociale. Dissentiamo totalmente dal progetto, che risale nientedimeno che alla Giunta Lorenzetti, di fare l’Umbria in quattro egemonie – Perugia, Terni, Città di Castello, Foligno – munite di Ospedali veri, spogliando le restanti città e comprensori.
Siamo certo consenzienti ad una integrazione funzionale della rete ospedaliera e in questo quadro ad una ripartizione delle Specialistiche tra Ospedale di Spoleto e quelli di Terni, Foligno e altri. Ma non accetteremo mai la riduzione del “S. Matteo” a succursale del “San Giovanni” di Foligno, senza Punto Nascita (di cui aveva ed ha tutte le condizioni) e Reparti fondamentali, deputata solo ad attività programmate e ambulatoriali. E’ ciò che prevede il famigerato Progetto Terzo Polo già varato dalla Giunta Tesei-Coletto e che la Giunta Proietti-Bori di fatto sta attuando, dopo aver promesso programmaticamente di revocarlo, mentre ora promette solo di “superarlo” con il prossimo Piano Sanitario Regionale, il quale al contrario minaccia di cancellare Spoleto dalla Rete degli Ospedali DEA e dalla Rete Oncologica! La manifestazione, che volutamente è stata di forme e parole contenute, è stata una messa in mora impellente della Regione e una chiamata in responsabilità dell’Amministrazione Comunale per la sua ormai intollerabile condiscendenza. I nostri Comitati, anche in collegamento con quelli di altre città penalizzate, muoveranno altri e decisi passi. Se le forze politiche, che a Spoleto ormai è fittizio chiamare “forze”, intendono estranearsi da questa battaglia per la sanità ospedaliera, ne risponderanno alla popolazione che per parte nostra stiamo rendendo edotta di come si sta compromettendo la salute e lo stesso destino della Città e territori gravitanti, perfino con ricadute di perdita di dignità anagrafica e centinaia di posti di lavoro qualificato.
Nella foto in evidenza il portavoce dello Spoleto City Forum, Leonello Spitella






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