Riceviamo e pubblichiamo integralmente:
La campagna elettorale della compagine che ha sostenuto il sindaco De Augustinis è stata portata avanti su poche proposte programmatiche mentre incalzante era il solo ritornello delle grandi conoscenze romane che avrebbero aiutato a risolvere le più svariate criticità della Città, e la volontà di portare Spoleto ad essere addirittura la seconda città dell’Umbria. In realtà ciò che sta accadendo in questi giorni in alcune riunioni di Enti strategici extra-comunali sembra andare esattamente nella direzione opposta ai proclami elettorali ed essere del tutto incompatibile con l’intento di aumentare l’importanza politico-strategica-economica di Spoleto a livello regionale e noi non possiamo non evidenziarlo perché grave e incomprensibile. Tutti sappiamo l’importanza di essere presenti nei consigli di amministrazione di Enti che gestiscono servizi fondamentali per la comunità sia per poter avere un ruolo decisivo nel portare avanti con forza le proprie idee per il bene comune ma anche in termini di garanzia e controllo.
Partiamo dall’AURI (Autorità Umbra per i Rifiuti e l’Idrico), che per “mission” ha quella di programmare regolare e controllare la gestione del servizio idrico e rifiuti anche decidendo investimenti sulle strutture. Fin dalla sua prima costituzione era stato nominato come vice-Presidente il compianto Fabrizio CARDARELLI, poi dalla sua morte, l’assemblea all’unanimità volle nominare l’allora vice-Sindaco facente funzione Maria Elena BECECCO. Bene, circa un mese fa all’assemblea dell’AURI un membro (sindaco di centro-destra, teoricamente alleato dell’attuale amministrazione cittadina), ha proposto alla stessa assemblea di nominare in seno al Consiglio Direttivo il sindaco di Deruta a posto del rappresentante di Spoleto che avrebbe perso così in sol colpo rappresentate e Vice presidente. Per ora la proposta è stata rinviata ma come si può pensare di contare ed incidere, nell’interesse della comunità amministrata, se rischiamo di essere messi alla porta nelle stanze dove si fa la programmazione dove si controllano e si regolano servizi fondamentali come quelli dell’idrico e dei rifiuti?
Arriviamo poi alla situazione gravissima che si è verificata nella giornata di ieri; per la prima volta da quando è stata costituita la VUS SpA, non è stato nominato nessun rappresentante di Spoleto in seno al CdA. Il Presidente del consiglio di amministrazione sarà Lamberto Dolci professionista di Foligno e gli altri due membri sono stati individuati in Manuel Petruccioli e Daniela Riganelli rispettivamente di Giano dell’Umbria e di Foligno.
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Dolci viene indicato come un professionista di alto livello dell’Eni e gli altri due membri del CdA comunque in possesso di competenze per gestire nel migliore dei modi la VUS. Agli stessi facciamo i migliori auguri di buon lavoro, ma ci domandiamo, se il criterio seguito è stato unicamente quello della competenza, com ‘è auspicabile che sia, vuol dire allora che le migliori competenze gravitano unicamente su Foligno e che nel nostro territorio non esistono persone competenti da poter essere nominate in quel ruolo?
Oppure la verità è probabilmente un’altra e ci ricorda un triste passato fatto di accordi ed equilibri tra partiti politici per la gestione del potere che hanno sempre messo al secondo, se non ultimo posto, il bene della nostra Città? Di fatto dobbiamo constatare che Spoleto è oggi fuori da VUS e rimane escluso dalle stanze dove si attuano i processi decisionali che riguardano importanti servizi pubblici.
Se questa è la strategia con la quale si intende poter contare di più a livello regionale a noi appare davvero di difficile comprensione.
Alleanza Civica
Spoleto Popolare
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