Lucidi: «Serve un’anslisi complessiva della logistica dell’area svincolata dal dualisno Somma-Tre Valli»

  • Letto 906
  • La nota stampa del senatore del Movimento cinque stelle

    Riceviamo e pubblichiamo integralmente:

    “La chiusura temporanea del viadotto tra Spoleto e Terni proietta nuovamente l’Umbria e due delle sue città maggiori, nel panorama nazionale di opere maltenute e malgestite nel corso del tempo” – inizia così la nota del Senatore Stefano Lucidi .
    Il viadotto in questione resterà chiuso fino al 18 dicembre per lavori di verifica e al momento la viabilità e deviata verso il percorso della flaminia vecchia. Il problema contingente in questo caso non è dunque legato a ritardi o malaprogettazione e non si inserisce in un quel quadro drammatico di malagestione iniziato con il crollo del Ponte Morandi nell’Agosto 2018.
    “Nei giorni scorsi invece abbiamo ascoltato delle fantasiose tesi in merito a viabilità e opere stradali ma occorre fare chiarezza partendo da un punto fondamentale” – afferma il Senatore Umbro – “non c’è nessuna connessione oggettiva tra le due arterie menzionate nei giorni scorsi, e cioè la SS3 flaminia direzione Terni-Spoleto e la SS685 Tre Valli, due strade che nascono con scopi diversi e peraltro la seconda ancora incompiuta.”
    Il problema di un percorso viario obsoleto non risiede soltanto nel viadotto incriminato, ma si inserisce in un quadro più ampio che vede anche il viadotto ternano di Toano ad esempio colpito da cadute di pezzi di calcestruzzo neanche un anno fa.

    “Serve un’analisi complessiva della logistica dell’area svincolata dal dualismo Somma-Tre Valli” – continua il Portavoce dei Cinquestelle che prosegue spiegando – “perché il parco infrastrutture deve essere valutato alla luce delle esigenze non solo attuali ma anche in vista delle prospettive e potenzialità future”.
    Il Movimento 5 Stelle ha da sempre privilegiato il trasporto su ferro, una misura che incide necessariamente anche sul numero totale di mezzi su gomma in circolazione quotidianamente e sopratutto siamo sempre stati contrari ad un ulteriore consumo di suolo.
    “Alla luce del fatto che esistono ad oggi 5 flaminie, la romana, la vecchia, la nuova, quella ancora nuova e la 4 corsie verso Foligno, appaiono quanto mai ingenue le affermazioni di chi vuole un nuovo ulteriore tracciato in un territorio già fortemente frammentato da opere parzialmente utilizzate”.
    “Sarà mia cura nei prossimi giorni di contattare i vertici ANAS per avere informazioni in merito agli sviluppi della vicenda” – conclude il parlamentare.

    Stefano Lucidi

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