In occasione del 59°Festival dei 2Mondi di Spoleto la galleria “Officina d’Arte&Tessuti” ha allestito una mostra del gruppo di videoartisti “BASMATI” (Audrey Coianiz e Saul Saguatti) dal titolo TRANS/HUMAN, curata da Silvia Grandi e Pasquale Fameli dell’Università Alma Mater Studiorum di Bologna, in collaborazione con Giuseppina Caldarola. Sabato 25 giugno alle 18,30 presso la Sala Pegasus, verrà proiettato in anteprima il video “ORAGE” di Audrey Coïaniz mentre Monica Pontini (violino) e Angelo Silvio Rosati (pianoforte) eseguiranno brani musicali da Paul Hindemith. L’opera-video “ORAGE” ed il concerto dal vivo, che inaugurano la mostra, esprimono una nuova concezione dell’abbinamento musica e videoarte. La galleria non è nuova a queste forme di sperimentazione e infatti lo scorso anno ha promosso e coprodotto un intervento del medesimo gruppo (Basmati) nella serata “Schubertiade 2015” della Stagione Lirica del Teatro A. Belli di Spoleto. Con questo evento si vuole dare l’avvìo ad un progetto che prevede la realizzazione di una Rassegna biennale di videoarte con interventi e contaminazioni di musica, opera lirica, letteratura che si svilupperà nei prossimi anni Successivamente, intorno alle 19,30 ci si sposterà presso la galleria per visionare i lavori che costituiscono la retrospettiva: Transitcity-3, Corpus Nobody, Cut-Fix, oltre Orage. ORAGE mostra il corpo. Lo rende protagonista come espressione di comunicazione con l’esterno, ne mostra il tragico stato nella ricerca di una identità. La natura che si intravvede diventa l’elemento pacificatore delle nostre ansie. E’ l’immagine del corpo che deve recuperare il senso dell’Umano. Nei video della retrospettiva, (presenti per tutta la mostra in galleria e, in tre giornate programmate, anche in Sala Pegasus) viene rappresentato un diverso aspetto del corpo: il suo rapporto con lo spazio. In particolare con quello urbano dove convivono ambienti diversi. Forme che si susseguono nella percezione visiva e psicologica umana durante i percorsi che si svolgono nella vita quotidiana, città che evaporano e si ricostruiscono continuamente, sintesi delle monumentalità storiche che si uniformano nel quotidiano, facendo emergere il rapporto dell’Umanità con ciò che lei stessa ha costruito.

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