«Lo straordinario successo ottenuto domenica scorsa dalla parata delle bande musicali dell’Umbria in Piazza Duomo, a Spoleto, ci ricorda quanto profondo sia il legame tra la città e il Patrono d’Italia e ci spinge a promuovere sempre nuove iniziative per rafforzarlo e valorizzarlo ulteriormente». Lo dice, in una nota, il consigliere regionale Stefano Lisci (Pd), facendo riferimento alla «1° Spoleto Parade: “Il Sogno di Francesco”», che si è svolta domenica a Spoleto, su iniziativa della locale banda musicale e in collaborazione con Comune e Diocesi, cui hanno partecipato ben 12 complessi bandistici in rappresentanza degli altrettanti comprensori turistici dell’Umbria. «Per celebrare il Giubileo regionale delle bande musicali, nell’VIII Centenario del Cantico delle Creature, – evidenzia ancora il consigliere dem – l’Umbria si è ritrovata in Piazza Duomo per un omaggio musicale al Santo che nel 1204, proprio a Spoleto ebbe il sogno premonitore che lo spinse ad abbandonare le crociate e a rientrare ad Assisi, avviando così il suo percorso di conversione. Proprio davanti alla chiesa di San Sabino, poco più di tre mesi fa, l’Archidiocesi di Spoleto-Norcia ha inaugurato un monumento che ricorda il Sogno e la conversione di Francesco. Nella Cattedrale di Spoleto, inoltre, e più precisamente nella cappella delle reliquie, è custodita una delle due uniche lettere autografe del Santo, la Chartula indirizzata a Frate Leone». Lisci evidenzia quindi come nelle celebrazioni degli 800 anni dalla morte del Patrono d’Italia, in programma nel 2026 quando il 4 ottobre tornerà a essere festa nazionale, sarebbe importante «organizzare una serie di iniziative, tra Spoleto e Monteluco (dove nel convento dedicato al Santo sono presenti i Frati Minori), con il diretto coinvolgimento del Comitato nazionale per la celebrazione dell’ottavo centenario. Sarebbe un’ottima occasione per promuovere in modo diffuso, in tutta l’Umbria, i valori universali di pace, fraternità, e giustizia sociale incarnati da Francesco e che rappresentano appieno la nostra terra».











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