La Quaresima di carità 2021 dell’archidiocesi di Spoleto-Norcia è a favore della missione che le Suore della Sacra Famiglia di Spoleto hanno nella Repubblica Democratica del Congo

  • Letto 1543
  • Le parole di suor Consuelo Zarrella superiora della casa S. Giuseppe

    La Quaresima di carità 2021 dell’archidiocesi di Spoleto-Norcia è a favore della missione che le Suore della Sacra Famiglia di Spoleto hanno nella Repubblica Democratica del Congo. In particolare per la costruzione di alcune aule scolastiche per i bambini di Butembo, città situata nel nord-est del Paese. La quarta domenica di Quaresima, il 21 marzo, le offerte raccolte nelle parrocchie andranno proprio a sostenere questo progetto.

    «La situazione in Congo è drammatica», afferma suor Consuelo Zarrella superiora della casa S. Giuseppe di Spoleto, ma che per trentatré anni è stata in Africa, prima in Libia, poi in Costa d’Avorio e infine proprio in Congo. «L’instabilità politica e sociale sta procurando una miseria incredibile. I morti non si contano più.

    Le famiglie sono smembrate, i bambini sono abbandonati, la schiera di orfani è interminabile. Ho davanti agli occhi i bambini soldato, quelli che lavorano nelle miniere d’oro e che spesso ci trovano la morte, quelli orfani di guerra o abbandonati dai padri, i figli nati da una ragazza stuprata. Insomma, c’è povertà, guerra e miseria. Ma c’è vita. La gente nonostante tutto è felice. Il Congo è una terra ricchissima e la gente è poverissima. Questa grande contraddizione è causata dalle potenti multinazionali di armi, d’oro e di diamanti che sfruttano queste ricchezze. Per la gente del luogo non rimane nulla e quindi muore di fame». «Quelli che ad oggi frequentano la scuola – prosegue suor Consuelo – sono pochissimi. I bambini vanno a scuola con un sacchetto dove c’è una matita e un pezzo di carta. Non ci sono libri. Solo ora gli insegnanti iniziano ad averne qualcuno. Finora hanno fatto lezione con gli appunti presi quando loro erano studenti. I docenti, poi, hanno poca voglia di lavorare perché lo stipendio è misero o inesistente e quindi per tirare avanti devono lavorare nei campi. E i bambini sono abbandonati a loro stessi. L’ignoranza è la vera povertà. I bambini vanno a scuola digiuni e tornando a casa non trovano un pranzo. Mangeranno forse qualcosa la sera. È bene però sostenere le scuole ancor prima che mandare aiuti alimentari, perché se il Congo avrà delle persone formate culturalmente, capaci anche di ribellarsi se necessario, la situazione di questo Paese martoriato potrà cambiare. Ben venga quindi questa iniziativa della diocesi di Spoleto-Norcia. È necessario parlare e far conoscere la situazione di questo Paese».

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    Massimo 2025-02-06 12:20:24
    Come si fa a pubblicare un simile articolo sapendo non essere veritiero? Forse chi lo pubblica non è a conoscenza.....
    Aurelio Fabiani 2025-01-17 10:02:04
    Ambeh! Ringraziala pure la Agabiti che da Assessore della Giunta Tesei ha fatto parecchio per difendere l' ospedale del suo.....
    Aurelio Fabiani 2025-01-13 20:51:58
    RIPRISTINO DI TUTTI I REPARTI E SERVIZI DELL' OSPEDALE DI SPOLETO. È ORA DI INIZIARE! CHIEDIAMO: Riaffermazione pubblica, immediata, della.....
    Carlo Alberto Bussoni 2024-07-23 16:38:22
    Sottoscrivo in pieno (e chi non lo farebbe?). E a proposito di "bitume mal posato, con possibilità di cadute per.....
    Carlo neri 2024-07-06 09:48:20
    La trave nel....l'occhio altrui è sempre una pagliuzza.