( Re.Ber.) – L’uomo e il cavallo. Un binomio che si perde nella notte dei tempi e che sta facendo riscoprire un nuovo modo di apprezzare le bellezze naturali del “Cuore Verde” d’Italia: la nostra splendida Umbria. La sezione provinciale di “Natura a Cavallo” ha organizzato, durante le ultime festività pasquali, una passeggiata lungo il percorso della ferrovia “Spoleto-Norcia”. Oltre 50 i binomi partecipanti. Un numero considerevole, solo se si pensa che alla associazione ippica, di cui è referente lo spoletino Sergio Parmigiani Palmieri, sono iscritti circa un centinaio di cavalieri provenienti in gran parte da Spoleto, Foligno, Bastia Umbra, Perugia e Città di Castello. Dal ritrovo di Fabbreria, la carovana di quadrupedi ha raggiunto dapprima Eggi e quindi Borgiano, dove si trovava una piccola stazione di sosta lungo il tracciato progettato ai primi del ‘900 dall’ingegnere elvetico Bassler secondo principi tecnici, che accomunano la ferrovia spoletina a quella, ben più famosa, che partendo da Tirano raggiunge Saint Moritz in Svizzera. Il serpentone ha quindi attraversato la prima galleria, lunga ben 2500 metri, in compagnia di diverse colonie di simpatici pipistrelli. Poi, la discesa sino a Sant’Anatolia di Narco, con l’attraversamento della statale Valnerina avvenuto in condizioni di massima sicurezza, grazie all’intervento dei soci Alessandro Panetti e Massimiliano Cordella. Ma il momento più suggestivo è stato quello dell’attraversamento della green way del fiume Nera, che separa Sant’Anatolia da Scheggino. “E’ doveroso – ha detto il referente di N.A.C., Sergio Parmegiani -, rivolgere un ringraziamento particolare al sindaco Fabio Dottori che ha messo a disposizione un’area adiacente ai giardini pubblici per la sosta dei cavalli”. La giornata è proseguita a tavola dove i partecipanti sono diventati 64. Quindi, il ritorno al punto di partenza attraverso i boschi della tenuta del Conte Datti tra castagni secolari. Il prossimo appuntamento, per soci ed appassionati, è dal 20 al 22 giugno con tre giorni di trekking dalla piana di Assisi alle pendici del Monte Subasio. Un raduno che ha un titolo decisamente denso di significati religiosi e laici insieme: “Sulle orme di San Francesco”.
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