La Biennale di Venezia presenta tre volumi dedicati a Giovanni Carandente

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    Mercoledì 22 febbraio 2023 ore 17.30 a Venezia, alla Biblioteca dell’Archivio Storico – Padiglione Centrale ai Giardini, Calle Paludo S. Antonio, la Biennale di Venezia presenta tre volumi dedicati a Giovanni Carandente.

    Direttore artistico del settore Arti Visive della Biennale di Venezia dal 1988 e 1990, sovrintendente delle Gallerie del Veneto e direttore dell’Università Internazionale dell’Arte, Carandente sarà ricordato da Luca Massimo Barbero, Direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Cini, Duccio K. Marignoli, Presidente di The Marignoli di Montecorona Foundation, Marco Tonelli, docente di storia dell’arte Accademia di Belle Arti Venezia, con una introduzione del Presidente della Biennale di Venezia, Roberto Cicutto.

    Realizzati a cura del Comitato Nazionale per le celebrazioni del Centenario della nascita di Giovanni Carandente, ediiti da Silvana editoriale, i volumi sono il risultato del convegno internazionale “Una vita per l’arte” e di una mostra documentaria “Archives and Documents”, 14 dicembre 2020 – 26 dicembre 2021, che si sono tenuti a Spoleto a Palazzo Collicola, e di un bando di ricerca per giovani studiosi e studiose italiani “Carandente alla GNAM di Roma 1955-1p961”.

    Giovanni Carandente – ha dichiarato Danilo Chiodetti, assessore alla Valorizzazione delle culture, della qualità e della bellezza della Città e del territorio – è una figura che ha segnato in maniera determinante la storia culturale e artistica di Spoleto, attraverso esperienze di straordinaria visionarietà come la mostra Sculture nella città”, organizzata nel 1962 in occasione del V Festival dei Due Mondi. Ancora oggi Spoleto celebra la sua opera, attraverso la cura della Donazione Carandente conservata a Palazzo Collicola nella biblioteca che porta il suo nome, all’interno della Galleria d’Arte Moderna che lui fondò nel 2000 e diresse fino al 2009, dove sono ospitati oltre 30 mila suoi volumi sull’arte moderna e contemporanea, impreziositi da materiale multimediale, una fototeca e tre fondi archivistici”.

     

    Nota biografica

    Giovanni Carandente nasce a Napoli il 30 agosto 1920. Prima vera figura di curatore e critico italiano dal taglio squisitamente internazionale, Carandente ha saputo spaziare dall’arte antica (nel 1953 curò una grande mostra su Antonello da Messina) a quella moderna e contemporanea con identica competenza e passione.

    Dal 1946 entra a far parte dell’amministrazione delle Belle Arti, settore in cui ricopre la carica di ispettore e soprintendente in varie regioni (Sicilia, Abruzzo e Molise, Lazio, Veneto), diventando nel 1955 ispettore del settore mostre della Galleria nazionale d’arte moderna di Roma, per cui curerà l’organizzazione, l’allestimento e il catalogo di importanti esposizioni tra cui Mondrian, i capolavori del Museo Guggenheim di New York, Wassiliy Kandinskij, Jackson Pollock, Kazimir Malevič.

    Nel 1961 passa alla Soprintendenza delle gallerie e delle opere d’arte medievali e moderne per il Lazio, diventando direttore della Galleria nazionale d’arte antica di Palazzo Barberini e del Museo nazionale di Palazzo Venezia di Roma.

    Inizia parallelamente la sua attività di curatore di mostre di arte contemporanea, a partire dalla pionieristica Sculture nella città. Spoleto 62, dopo la quale diviene responsabile della parte artistica di molte edizioni del Festival dei Due Mondi.

    Dal 1988 al 1990 è direttore del settore Arti Visive della Biennale di Venezia.

    Nel corso della sua carriera ha curato alcune delle più importanti mostre di grandi pittori e scultori moderni, come Picasso, Balthus, Henry Moore, Alexander Calder, Anthony Caro, Marino Marini, David Smith, presentando nel 1969 a Spoleto una grande antologica di Leoncillo, la prima dopo la scomparsa dell’artista.

    Nel 2000 ordina l’allestimento della Galleria civica d’arte moderna di Spoleto in Palazzo Collicola, cui dona gran parte della sua collezione personale di opere, che costituiscono oggi un significativo nucleo del museo, e tutta la sua biblioteca, oltre 30.000 volumi, con testi soprattutto di arte moderna e contemporanea.

    Nel 1989 la regina Elisabetta II gli conferisce l’onorificenza di Commander of the Order of the British Empire per il rilevante contributo nelle relazioni artistiche fra Gran Bretagna e Italia, mentre nel 2002 gli viene assegnata la Medaglia d’oro ai benemeriti della cultura e dell’arte dal presidente della Repubblica Italiana. Si spegne a Roma il 7 giugno 2009.

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