Il Meetup del Movimento 5 Stelle Spoleto e il Senatore pentastellato Stefano Lucidi: «incendio a poche decine di metri da sito industriale e stazione ferroviaria. In città uno scenario di rischio che non prevede la sovrapposizione di eventi»
“Quando la colonna di fumo si è alzata su Piazza D’Armi, gli spoletini hanno subito pensato ad un incidente all’Italmatch – ex Saffa – la nota azienda spoletina a rischio di incidente rilevante. L’incendio invece era in corso a poche decine di metri dall’impianto e dalla stazione ferroviaria”. Lo affermano in una nota il Meetup del Movimento 5 Stelle Spoleto e il Senatore pentastellato Stefano Lucidi.
“Il fatto che ci sia stato un evidente disorientamento nella popolazione – prosegue la nota – la dice lunga sulla gravità della cosa in sé, ma anche sulla pericolosità degli insediamenti industriali a ridosso delle città, siano essi legittimi o meno. Era già accaduto a Perugia in zona Ponte San Giovanni, così come a Terni il recente incendio alle acciaierie, ed ora a Spoleto a Piazza D’Armi”.
“Nei prossimi giorni – sottolinea la nota del Movimento 5 Stelle – capiremo meglio le dinamiche di questo incidente e le responsabilità connesse. Capiremo inoltre se la rimessa era in regola e nota, ma oggi intanto possiamo già provare a trarre delle conclusioni”.
“Torna nel dibattito pubblico – sostengono gli esponenti pentastellati – l’emergenza di avere in città uno scenario di rischio che non prevede la sovrapposizione di eventi. Alcune delle aree colpite dall’incendio di ieri infatti comprendono anche i punti di attesa o di raccolta delle persone in caso di altri avvenimenti come potrebbe essere appunto un incidente alla ex Saffa oppure lo stesso terremoto, o altri fatti ricompresi nel recente piano comunale di protezione civile”.
“Nel Piano di Emergenza Esterno della società Italmatch – precisa la nota -, disponibile sul sito web della Prefettura di Perugia, nella edizione aggiornata al 2017, non vi è menzione della presenza di una rimessa di mezzi in zona limitrofa all’impianto industriale, e per questo è possibile chiedersi se siano stati valutati correttamente gli scenari di incidenti contemporanei, oppure se le informazioni a disposizione erano rispondenti alla reale situazione sul terreno circostante”.
“Nei prossimi giorni sicuramente verrà fatta chiarezza sulla vicenda, magari adducendo anche con delle motivazioni valide che hanno condotto all’approvazione dell’ampliamento del sito industriale Italmatch”.
“Questo dinosauro industriale – conclude la nota – è una enorme fonte di rischio che condiziona e condizionerà la cittadinanza di tutta la valle, nonché naturalmente i diritti alla sicurezza e alla salute dei lavoratori del sito stesso. È un rischio oggettivamente non gestibile e ogni soluzione che non preveda la sua eradicazione da quel contesto urbano risulterà sempre solo un palliativo politico per un rischio sociale”.
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