qasba talks /5 – valore sociale , 19 giugno – ore 18:00, diretta Facebook
Che valore ha la comunità? Chi contribuisce al suo benessere?
I numeri della Camera di Commercio parlano di 70 mila imprese nel settore welfare (+43 per cento dal 2008 in Italia) e 340 mila istituzioni non profit in tutta la penisola.
Con questi numeri il cosiddetto “terzo settore” rappresenta una parte sostanziale dell’economia italiana, tanto che nel 2017, una riforma specifica, ne ha definito autonomia, identità e responsabilità, e soprattutto ne ha riconosciuto il valore “produttivo”, ovvero la capacità di produrre utilità sociale, attuando il principio costituzionale di “sussidiarietà”.
L’emergenza della pandemia ha però messo in luce i limiti culturali che hanno impedito la piena attuazione della riforma. Il terzo settore è da considerare un settore emergente, nel senso proprio del termine, cioè che quando viene in rilievo ha la capacità di cambiare i rapporti tra le diverse componenti sociali. Non è un settore di nicchia, non è un’alternativa agli altri soggetti che operano nella nostra società. E’ una realtà che muove ed opera in una logica diversa aumentando la biodiversità e creando valore sociale.
“Siamo in una fase di transizione e guardando in avanti al prossimo ventennio ci dobbiamo domandare come dovrà articolarsi la relazione tra intervento pubblico, quello del terzo settore e il mondo dell’impresa, che è molto avanti sulla via del welfare aziendale con almeno la metà delle imprese italiane che applicano pratiche di welfare interno, alcune in maniera più generosa, altre meno”. Questo è quanto sta ripetendo nell’ultimo periodo il prof. Zamagni.
E a Spoleto, cosa sta succedendo ora? Di fronte a quello che è apparso un “boicottaggio” della riforma, le organizzazioni del terzo settore cosa possono fare? Quanto sono consapevoli del loro valore sociale e quanto sono capaci di farlo conoscere? E’ ancora possibile costruire alleanze e innescare processi di cooperazione sul territorio tra terzo settore, aziende private e amministrazioni pubbliche per il raggiungimento di un’utilità sociale in un’ottica di interesse generale?
Dopo aver parlato dei cambiamenti in atto nel mondo del lavoro, non solo nelle modalità, ma anche nell’identità che questo rappresenta per la cultura, venerdì 19 giugno alle ore 18:00, con la solita modalità, il qasba talks affronterà il tema del terzo settore con Beatrice Baldaccini, imprenditrice e presidente della fondazione Valter Baldaccini, Johnny Dotti, pedagogista, imprenditore sociale ed esperto nazionale del terzo settore; Giorgia Salvatori, assessore alle Politiche Giovanili, Innovazione, Partecipazione e Distretto dell’Economia Civile di Campi Bisenzio; Giorgio Pallucco, avvocato, direttore Caritas diocesana Spoleto-Norcia e Marta De Angelis (medico palliativista presso l’associazione Aglaia, membro del consiglio direttivo della Federazione Cure Palliative, modera Maria Stella Giannetti, fundraiser e responsabile relazioni esterne dell’Università Sophia.
diretta Facebook: https://www.facebook.com/qasbaspoleto/
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