“I problemi legati alla ricostruzione rischiano di mettere in ginocchio numerose imprese dello spoletino e della Valnerina”

  • Letto 1331
  • L’allarme di Confartigianato Imprese Perugia 

    “Purtroppo siamo arrivati, da buoni profeti, ad un punto che tutte le aziende associate alla nostra Confartigianato Imprese Perugia avrebbero voluto fortemente evitare, ma come spesso si dice, prima o poi tutti i nodi arrivano al pettine”… Così si esprime il Segretario di Confartigianato Imprese di Perugia – Stelvio Gauzzi –  analizzando unitamente al Consiglio Direttivo e al Presidente della Federazione dell’Edilizia . Augusto Tomassini – le numerose sollecitazioni provenienti dalle imprese edili e di installazione che operano nell’Area del Sisma 2016. “Tutti i numerosi problemi del settore delle costruzioni che in numerose occasioni abbiamo evidenziato alla PA – prosegue il Segretario – Stelvio Gauzzi – si sono svelati nella loro vera drammaticità per la sopravvivenza delle numerose imprese operanti. In un momento dove il settore poteva riprendere vitalità con la sua naturale prerogativa di traino dell’economia, una burocrazia ridondante, legislazioni complicate e spesso confuse e la congiuntura mondiale aggravata dalla guerra, impongono ora di resettare tutto e riscrivere tutta l’architettura che gira intorno all’edilizia”.

    “Adesso la soluzione dei problemi  – prosegue il Presidente della Federazione degli edili di Confartigianato Imprese di Perugia – Augusto Tomassini – diventerà sempre più ardua perché, oltre a pensare a riscrivere per intero le nuove regole, occorrerà risolvere i problemi contingenti, che certamente incideranno anche nel prossimo futuro, in quanto le imprese rischiano di dover chiudere i cantieri per i prezzi alle stelle delle materie prime, per la mancanza dei materiali e non ultima la mancanza della manodopera.

    Ci troviamo – prosegue il Presidente – Augusto Tomassini – all’interno del più grande cantiere d’Europa,  dove le imprese impegnate nei lavori della ricostruzione del sisma 2016, operano con un prezziario vecchio di oltre 5 anni (aspettiamo l’adozione di quello nuovo da oltre un anno), e la revisione del nuovo è stata avviata da poco. La sensazione – conclude Tomassini – è che questo nuovo prezzario, così come l’ultima revisione del prezziario regionale, sarà un’altra occasione persa per la tutela e la sopravvivenza di migliaia di micro e piccolissime imprese del settore edile e dell’installazione d’impianti.”

    “La Segretaria della Federazione dell’Edilizia – Felicita Grisanti –  afferma che per le opere della ricostruzione privata  post sisma 2016 sarebbe opportuno definire un sistema di revisione prezzi sul modello di quanto predisposto da Governo per le opere pubbliche, modificando sostanzialmente il paniere di riferimento dei materiali da prendere in considerazione e renderlo attuabile senza l’autorizzazione del committente. Per quanto riguarda i tempi di realizzazione delle opere, finché durerà questa situazione di incertezza, ci si aspetta che, sia per le opere della ricostruzione, sia per le altre opere pubbliche, si proceda ad un allungamento dei tempi per finire i cantieri”.

    “Naturalmente in questo contesto – concludono Gauzzi e Tomassini –  rimane ancora pressoché irrisolto il problema del ritardo dei pagamenti. A fronte di disposizioni dai tempi certi per le liquidazioni delle fatture, questi vengono spesso disattesi dall’intera filiera deputata a verificare e pagare le prestazioni delle imprese, vittima predestinata della italica burocrazia e confusione legislativa.  Ed i ristori e gli aumenti nell’ordine del 6% del prezziario regionale 2022 non sono assolutamente sufficienti per tranquillizzare le imprese…. Si pensi solo all’aumento sconsiderato del gasolio. Senza un intervento adeguato da parte del Governo che vada ad incidere sull’aumento delle materie prime e sull’introduzione di una moratoria per tutti quei contratti in essere che non potranno essere rispettati per l’irreperibilità dei materiali da costruzione, oltre ad una nuova rinegoziazione degli stessi con le stazioni appaltanti, l’unica soluzione restante alle nostre imprese sarà quella di chiudere i cantieri e sospendere i lavori. Così come si sta paventando nelle vicine Marche”.

    Così una nota stampa di Confartigianato Imprese Perugia 

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    Carlo Alberto Bussoni 2024-07-23 16:38:22
    Sottoscrivo in pieno (e chi non lo farebbe?). E a proposito di "bitume mal posato, con possibilità di cadute per.....
    Carlo neri 2024-07-06 09:48:20
    La trave nel....l'occhio altrui è sempre una pagliuzza.
    Aurelio Fabiani 2024-07-04 18:04:00
    Chiunque incontri la Tesei e non rivendichi la riapertura immediata di tutti i reparti del San Matteo chiusi nel 2020,.....
    Carlo neri 2024-06-30 17:36:48
    Bocci senza lo sponsor Comune di Spoleto/PD farebbe la fame.
    Carlo Neri 2024-04-23 07:23:14
    Liberazione da cosa? da chi? dallo "straniero" per cui è stato combattuto il Risorgimento e la prima guerra mondiale? In.....