I mondi di Calder

  • Letto 1656
  • Alexander Calder e Spoleto. Una passione reciproca raccontata da una mostra preziosa ed inedita che porta a Firenze, nelle sale espositive di Palazzo Medici Riccardi dal 28 aprile al 29 luglio 2018, uno dei più grandi scultori del Novecento attraverso l’intreccio affascinante tra alcuni capolavori dell’artista e la storia di una città votata all’arte quale fu, ed è, Spoleto.
    Lespostizione, prodotta e organizzata dall’Associazione Culturale MetaMorfosi e curata da Gianluca Marziani, curatore d’arte e direttore artistico di Palazzo Collicola Arti Visive di Spoleto, vuole offrire al visitatore un racconto unico nel suo genere, un connubio ineguagliato tra un artista e lo spirito profondo della città del Festival dei Due Mondi, alla quale Alexander Calder (Lawnton, 22 luglio 1898 New York, 11 novembre 1976) donò il maggior numero di opere, tracce di un amore speciale tra lo scultore americano e la città umbra, il luogo in cui l’artista trascorse diversi periodi della sua vita e dove produsse un’opera monumentale e ancora insuperabile come il Teodelapio.

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    Patrocinata dalla Regione Toscana, dal Comune di Firenze e dal Comune di Spoleto, in collaborazione con Palazzo Collicola Arti Visive di Spoleto, la mostra rievoca il rapporto speciale tra Calder e Spoleto, stigmatizzato dagli incontri con Giovanni Carandente, inventore nel 1962 della prima mostra al mondo di opere pubbliche in un borgo antico, Sculture nella città, con Alberto Zanmatti, l’architetto che in quell’occasione contribuì ad integrare le grandi sculture tra vicoli e pietre medievali, e con Ugo Mulas che lo fotografò in maniera stupefacente, cogliendone la natura giocosa e circense. Le opere in mostra (ad esclusione della gouache di Alberto Zanmatti e delle due gouache di Giorgio Facchini) appartengono al patrimonio spoletino di Palazzo Collicola Arti Visive (Galleria Civica d’Arte Moderna fino al 2009), diretto dal 2010 da Gianluca Marziani.

    Il percorso espositivo presenta non solo opere scultoree, ma anche lettere, disegni privati, bozzetti in anteprima, gioielli, fotografie dell’artista al lavoro e altre sue invenzioni. Presenti due esemplari delle sue famose sculture in movimento, i mobiles, come li definì Marchel Duchamp, e litografie dei cosiddetti stabiles, sculture astratte autoportanti così chiamate su suggerimento di Hans Arp.
    Al Teodelapio, la gigantesca scultura in acciaio verniciato di nero che si trova tutt’oggi nel piazzale antistante la stazione ferroviaria di Spoleto, è dedicata un’intera sala del percorso espositivo. In mostra, oltre a fotografie, disegni e manifesti, il bozzetto originale del 1962, in alluminio verniciato, di quello che con gli anni è divenuto uno dei simboli della città, restaurato nel 2015 e che di fatto rappresenta l’unica scultura monumentale di Calder in Italia.

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    Aurelio Fabiani 2024-04-05 21:43:38
    Delle vostre sceneggiate non ce ne frega niente. Ce lo ridate l' ospedale o no!
    Aurelio Fabiani 2024-03-30 00:34:34
    I cerotti non nascondono le amputazioni, neanche i campagna elettorale. La città di Spoleto vuole il ripristino di tutti reparti.....
    Aurelio Fabiani 2024-03-19 21:39:22
    TESEI E IL GOVERNO REGIONALE DI LEGA, FORZA ITALIA, FRATELLI D'ITALIA STANNO PER CONCLUDERE L' OPERA DI CANCELLAZIONE DEL SAN.....
    Aurelio Fabiani 2024-03-11 09:58:47
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