Giovedì 9 marzo alla Sala Frau si parla di una piccola-grande donna
Sarà un pomeriggio di racconti e letture, immagini e musica per ricordare insieme l’inventiva, l’impegno sociale e pedagogico, lo spirito d’osservazione dell’umano vivere, il rispetto – e non la compassione – per i più deboli, la vivacità intellettuale, lo spirito di integrazione ma soprattutto l’infinita ironia di una donna particolare, che ha rivoluzionato il sistema di insegnamento elementare a partire dalla metà degli anni Settanta. Un processo, un percorso che ha visto Spoleto teatro principale di un esperimento d’avanguardia unico e, purtroppo fino ad oggi, irripetibile.
A cura della cooperativa sociale Il Cerchio e dell’associazione culturale Carlo Manuali, l’evento si svolgerà alla Sala Frau giovedì 9 marzo a partire dalle 17. Saranno presenti colleghi, insegnanti, alunni, genitori degli alunni, compagni di viaggio, amici della mitica direttrice della scuola elementare di San Carlo prima e Villa Redenta poi, per ricordarla con una serie di aneddoti emblematici della sua personalità, di quel suo indomito spirito rivoluzionario capace di coniugarsi con una pacatezza fuori dal comune ed una costante capacità di stare nel mondo reale, lavorando ogni giorno per cambiarlo.
L’evento del 9 marzo non sarà certo una vuota celebrazione del personaggio: si parlerà di “Antonietta” nell’unico modo possibile, vale a dire sentendola in mezzo alla platea, fra i presenti, guardandola ancora spargere come semi al vento pillole di saggezza e idee per nuovi progetti, ovviamente frammiste a battute che immancabilmente divertivano e spiazzavano l’interlocutore. Tra un aneddoto e l’altro, troveranno spazio alcune letture selezionate tratte dai due libri della Albanese D’Angerio “Il codino di Munchausen” e “Gesù di cognome si chiamava Dio”. Chiuderà l’evento un aperitivo tra immagini e musica.
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