Riceviamo e pubblichiamo integralmente dal gruppo Consiliare Alleanza Civica:
Come consiglieri di Alleanza Civica abbiamo depositato un’interrogazione al Sindaco Andrea Sisti in merito alla gestione della società partecipata AFC Spoleto S.r.l., al fine di chiarire alcuni aspetti legati a scelte amministrative e modifiche statutarie proposte dall’attuale Amministratore Unico, Prof. Franco Silvano Toni di Cigoli, in carica da gennaio 2023 e, con ogni probabilità, attualmente in regime di prorogatio.
Nel corso del suo mandato, sono state sottoposte all’Assemblea alcune proposte di modifica dello statuto societario volte a trasformare AFC in una “Società Benefit”, senza che il Consiglio Comunale, organo competente, ne fosse formalmente coinvolto o avesse espresso autorizzazione in merito. Il Sindaco ha pubblicamente manifestato sostegno a tale trasformazione, pur in assenza di un mandato ufficiale. Le modifiche statutarie non sono state approvate esclusivamente a causa delle obiezioni sollevate da alcuni soci; tuttavia, tali proposte – redatte da un professionista – hanno comunque generato dei costi per la società.
Abbiamo inoltre chiesto chiarimenti in merito ad alcune spese sostenute dall’Amministratore, tra cui l’uso di una carta di credito aziendale, con la quale sembrerebbero essere stati saldati conti di ristoranti e alberghi, nonché, sempre sulla base di informazioni ricevute, consulenze, sponsorizzazioni e, tra le altre l’acquisto di vasi farmaceutici d’antiquariato per un valore che supererebbe i 10.000 euro.
Richiediamo informazioni dettagliate sui regolamenti interni adottati, sulle autorizzazioni eventualmente ricevute e sui criteri che hanno guidato tali spese. Nella stessa iinterrogazione, chiediamo chiarimenti sull’eventuale nomina di un nuovo Amministratore e se le proposte statutarie verranno sospese oppure sottoposte preventivamente all’approvazione del Consiglio Comunale.
In un momento in cui una parte significativa della popolazione, a causa delle difficoltà economiche, rinuncia all’acquisto di medicinali o alle cure mediche, anche solo l’ipotesi che siano state effettuate spese discutibili o non strettamente necessarie desta preoccupazione.
Questa interpellanza nasce dall’esigenza di garantire che ogni risorsa – trattandosi di denaro in qualche modo pubblico, proveniente dalle spese sostenute dai cittadini per curarsi – venga utilizzata in maniera etica, trasparente, e nel rispetto delle corrette prassi amministrative e delle prerogative istituzionali.
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