Positiva la ricognizione delle spoglie avvenuta lunedi 24 febbraio
E’ stato un evento di inestimabile importanza per la comunità ferentillese quello che si è verificato lunedi 24 febbraio 2020, presso la chiesa di Santo Stefano a Ferentillo, con la ricognizione delle spoglie del Venerabile Padre Francesco Romanelli da Precetto, Sacerdote e Predicatore dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, nato a Ferentillo il 27 febbraio del 1564 e morto il 6 gennaio del 1645 presso il Convento di S. Illuminata.
Alla presenza dell’Arcivescovo di Spoleto/Norcia, Monsignor Renato Boccardo, accompagnato dal cancelliere della Curia spoletina, Monsignor Giampiero Ceccarelli, il Provinciale dei Cappuccini dell’Umbria, Padre Matteo Siro, il parroco di Ferentillo, Don Rinaldo Cesarini, la Soprintendenza e i parenti del Venerabile Francesco Romanelli, sono state riesumate le spoglie del fraticello ferentillese, così da poter avviare definitivamente il processo di beatificazione. Tutto è iniziato infatti lo scorso anno, con la Santa Messa in suffragio del Venerabile Francesco, avvenuta nel suo Dies Natalis il 6 gennaio, giorno dell’Epifania, tanto voluta dall’ex Sindaco di Ferentillo, Paolo Silveri, dal Parroco Don Rinaldo, dalla Proloco di Ferentillo e dai parenti.
La Santa Messa fu concelebrata dal Provinciale dei Frati Minori Cappuccini dell’Umbria, Padre Matteo Siro, il quale si impegnò in quel giorno nel riaprire quel processo di beatificazione che da secoli Ferentillo e i parenti del Venerabile attendevano. Grazie ai documenti conservati presso l’Archivio dei Frati Minori Cappuccini dell’Umbria è stata possibile la riapertura del processo di beatificazione e allo stesso tempo sono stati riportati alla luce tutti gli oggetti appartenuti al frate e conservati nei secoli. La popolazione ricorda con amore il suo Francesco, in particolare il miracolo della tramutazione delle pietre in pane e dell’attraversamento sulle acque del lago di Piediluco grazie all’intercessione del Signore. Del Venerabile Francesco fu avviato per tre volte il processo di beatificazione, prima nel XVII sec. , poi nel XVIII sec. e in ultimo da Papa Pio IX nel 1890, come ricordato in alcuni santini ancora oggi gelosamente conservati dai fedeli ferentillesi.
Le reliquie del frate, dopo accurata ispezione, sono state catalogate e rimesse in un’altra urna, chiusa con sigillo dell’Arcivescovo Boccardo e del Cappuccino Padre Siro. L’urna verrà successivamente esposta ai fedeli e si sta pensando ad un più complesso reliquiario in cui esporre anche gli oggetti di vita quotidiana del Venerabile. Nei prossimi mesi si avranno ulteriori notizie sul proseguimento dell’attività di beatificazione ed in attesa dell’atto finale la popolazione continuerà a riscoprire la vita di questo suo santo antenato e a celebrarne le sue opere miracolose.
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