Il Femminismo Femminile, a Spoleto la mostra di collage vintage di Maria Grazia Preda

  • Letto 1423
  • BANNER-DUE-MONDI-NEWS-SPOLETOPositività, sorriso, ironia ed ottimismo sono i tratti comunicativi delle ruggenti donne degli anni 50 realizzate da Maria Grazia Preda, artista del Collage nata a Spoleto ma bolognese di adozione, che espone per la prima volta a Spoleto in occasione del Festival dei Due Mondi.

    La mostra, ospitata presso la Galleria d’Arte Germanico in via dell’arco di Druso 19 proseguirà fino a domenica 15 luglio, e vedrà un momento di incontro con la stampa venerdì 6 luglio a partire dalle ore 16, in cui l’artista racconterà le sue opere e la sua passione per gli Anni Cinquanta.

    Le opere di Maria Grazia Preda rappresentano l’espressione più pura del “Collage vintage”, arte del recupero creativo di riviste degli anni cinquanta con un approccio profondamente ottimista. Antenato dell’odierno “vintage”, in francese antico “vendenge” definiva i vini vendemmiati nelle annate migliori. Più che mai inconsapevolmente fedeli all’origine etimologica del termine, i Collage Vintage di Maria Grazia Preda distillano l’immaginario di un decennio rimasto negli annali come un periodo di estremo ottimismo e rinascita, riassemblandolo in chiave contemporanea attraverso lo strumento dell’ironia.

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    Gli anni Cinquanta, sotto forma di riviste originali d’epoca pubblicate in Italia, sono infatti il serbatoio da cui l’autrice attinge: immagini, loghi, parole stampate diventano così gli elementi minimi che, ricombinati e incollati a mano su carte pregiate, danno vita ad eleganti pezzi unici caratterizzati da una rara freschezza di gusto contemporaneo, che non dimentica tuttavia il sapore del tempo senza abbandonarsi ad alcuna sterile nostalgia.

    Una vera e propria incursione nella storia del costume, della moda e della pubblicità, insomma, in cui centrale diventa il messaggio positivo veicolato dalla figura della donna. Caratterizzata da una raffinata eleganza, la protagonista dei collage in mostra veste con stile le creazioni degli anni d’oro della moda francese e italiana. All’allure classica delle immagini fa da contrappunto l’elemento testuale, anch’esso recuperato tout court dalle riviste d’epoca, in cui la sensibilità moderna scorge un certo candore. È in questo spazio interstiziale tra presente e passato, amplificato dagli accostamenti inediti di immagini e parole, che agisce l’ironia, restituendo un’immagine di donna che appare essere una sintesi tra due epoche: classicamente femminile, ma anche ironica, emancipata, battagliera e sicura di sé nel suo lanciare decisi messaggi positivi che stimolano lo spettatore ad attingere alle infinite risorse interiori che ogni individuo è capace di manifestare, anche e soprattutto in circostanze avverse.

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