L’assessore Flavoni: “Questo intervento, al netto dell’utilità immediata, è propedeutico al progetto generale di riqualificazione a cui sta lavorando Invimit SGR S.p.A” – foto
Ultimati i lavori all’ex convitto femminile nella parte esterna dell’edificio che si affaccia su via Campo di Fiori.
Dopo gli interventi effettuati nel 2019, che hanno interessato il lato su viale Giacomo Matteotti e piazza Carducci, il secondo stralcio appena concluso ha permesso di completare la sistemazione della parte esterna con il ripristino degli intonaci, la manutenzione degli sporti di gronda e del manto di copertura e la chiusura delle aperture dell’edificio con pannelli OSB (Oriented Strand Board).
I lavori, finanziati da Invimit per un importo complessivo di oltre € 250.000 e realizzati dalla ditta Costruzioni Zaffini srl, hanno quindi consentito di recuperare un’area del centro storico, frequentata abitualmente dagli studenti del liceo classico e del liceo linguistico (lato piazza Carducci via Campo di Fiori) e da bambini e famiglie (lato giardini pubblici in viale Giacomo Matteotti).
“È stato un lavoro di sistemazione importante, perché ci ha consentito di recuperare al degrado un’area che si trova all’ingresso del centro storico della città – ha dichiarato l’assessore Francesco Flavoni – Questo intervento, al netto dell’utilità immediata, è propedeutico al progetto generale di riqualificazione a cui sta lavorando Invimit SGR S.p.A. e, rispetto al quale, appena le condizioni legate all’emergenza sanitaria lo permetteranno, incontreremo l’amministratore delegato Giovanna Della Posta per fare il punto sullo stato della progettazione”.
Il progetto di fattibilità già presentato, finalizzato al recupero dell’intero edificio dell’ex convitto femminile, prevede una serie di interventi di riqualificazione finalizzati alla realizzazione di una ‘Silver House’, un particolare modello abitativo destinato alla terza età.
La ‘Silver House’ sarà composta da 41 appartamenti di varie metrature, a cui si affiancheranno una serie di servizi comuni che potranno essere fruibili anche da chi non risiede nella struttura, garantendo così una ricaduta diretta a beneficio dell’intero territorio.
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