Emergenza Coronavirus, il grido di allarme di Confartigianato

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  • Riceviamo e pubblichiamo integralmente:

    Il 27 dicembre del 1947 il Capo provvisorio dello Stato Italiano – Enrico de Nicola – promulgò con validità dal 1 gennaio del 1948, la Costituzione Italiana che all’articolo 45 cita testualmente ………..
    “La Repubblica riconosce la funzione SOCIALE della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata. La legge ne promuove e favorisce l’incremento con i mezzi più idonei e ne assicura, con gli opportuni controlli, il carattere e la funzionalità. LA LEGGE PROVVEDE ALLA TUTELA E ALLO SVILUPPO DELL’ARTIGIANATO”.

    Lo riscrivo, lo riscriviamo dopo tantissimi anni ripetendolo mentalmente a noi stessi, per provare a scolpire nella testa, i PRINCIPI FONDANTI di questo articolo della COSTITUZIONE e la straordinaria importanza che rappresenta tutt’oggi per la nostra economia, o meglio, che avrebbe potuto rappresentare per il benessere delle nostre comunità, visto che, in oltre trenta anni di onorata carriera vissuta prevalentemente tra gli artigiani e i micro imprenditori e negli ultimi anni anche con i piccoli commercianti e gli operatori dei servizi e del turismo, non ne abbiamo francamente beneficiato, ANZI.

    La politica, i vari Governanti dell’apparato BUROCRATICO/ISTITUZIONALE Nazionale e a caduta sino alle Regioni e per finire ai Comuni, si ricorda che esistono 5.000.000 di IMPRENDITORI (oltre 80.000 in Prov. Di Perugia) che occupano oltre 10.000.000 di lavoratori ( circa 160.000 dipendenti in Prov. Di Perugia), solo ed esclusivamente nei periodi elettorali dove, passata l’incombenza, LA SPINA DORSALE DEL PAESE COME SEMPRE AMANO DEFINIRCI IN QUESTE OCCASIONI, viene di nuovo lasciata sola al proprio destino, borseggiata da una burocrazia sempre più opprimente ed insopportabile, senza alcuna tutela (se sei malato ti arrangi perché, anche se paghi il SSN non ne hai diritto, perché se lavori per gli enti pubblici devi aspettare oltre due anni prima che ci vedremo saldata la fattura, perché se si va in causa per un lavoro non pagato si dovrà aspettare almeno 12 anni prima che un tribunale pronunci una sentenza, perché per scelte sbagliate negli anni, le aziende artigiane e le micro imprese pagano l’energia il 30% più rispetto ai competitor europei (tralasciando quelli mondiali), perché i costi della manodopera nostrana, seppur con retribuzioni più basse per i dipendenti, incidono pesantemente sulla competitività delle nostre produzioni, perché fare l’abusivo non è più un reato ma una professione tollerata, perché le Banche ci considerano, o meglio ci consideravano importanti, quando potevamo far girare qualche euro in un sistema bancario “locale” …… In questo momento, dove di fatto il “SISTEMA FINANZIARIO” non è più locale, le organizzazioni delle Garanzie sussidiare sono praticamente saltate, ottenere sostegno economico, senza sciorinare dati che potrebbero generare ancora più confusione, è diventando un miraggio.

    Ci piace ricordare tutto questo perché oggi siamo in guerra, in una guerra “SANITARIA CHE E’ SOCIALE ED ECONOMICA NELLO STESSO TEMPO” contro un nemico che non conosciamo, che non sappiamo per quanto tempo dovremmo farci i conti, con quante perdite umane (purtroppo già oltre i 15.000) o di AZIENDE.

    Abbiamo voluto fare la premessa proprio sull’Articolo 45 della Costituzione (ricordo che era il 1948 e quindi in pieno periodo post bellico), perché se chi GOVERNA in questo momento il nostro PAESE non capisce che siamo dentro ad una GUERRA di proporzioni ECCEZIONALI e più grande di quelle passate e sottovaluterà la ricaduta economica del problema CORONAVIRUS (e le prime avvisaglie che si intravedono mi preoccupano non poco), il tessuto produttivo ne uscirà profondamente distrutto, con tutte le conseguenze di carattere “SOCIALE” che in questo momento non oso pensare o immaginare.

    Ricordate? L’articolo 45 ci ricorda che l’artigianato va difeso, favorito e sviluppato per tutti quei valori che da sempre lo contraddistinguono; i valori del lavoro, della famiglia, della solidarietà, della sussidiarietà.
    Valori che dovranno far parte della base di ripartenza del nostro essere persone ed imprenditori, perché, come scrivono in molti, nulla tornerà come prima.
    Se non si vorrà far morire questo spaccato della nostra STORIA occorrerà investire pesantemente su questi 5.000.000 di imprenditori fin da subito, con una liquidita finanziaria da restituire al sistema bancario e garantita dallo STATO almeno dopo 15/20 anni magari a tasso zero, tagliando in modo pesante la burocrazia dello Stato, “semplificando l’ingorgo di procedure e carte bollate che zavorra le piccole imprese” come ha scritto ieri il nostro Presidente Nazionale – Giorgio Merletti – , dove sono state necessarie oltre 239 norme o Decreti dall’inizio dell’emergenza VIRUS, riorganizzandolo, LO STATO, in efficienza ed efficacia, tagliando la tassazione sulle imprese riducendo del 50% le tasse e le imposte a carico degli artigiani, commercianti e MPI fino a 15 dipendenti, con un eventuale recupero rateizzato nel tempo, sospensione dei contributi previdenziali per i titolari di imprese artigiane, e commerciali fino a 15 dipendenti per almeno due anni, scrivendo decreti o norme di poche righe chiare e comprensibili e non per tanti versi confusionarie con tanti ”di cui” come per ciò che concerne il tema della Cassa Integrazione e dei suoi derivati.

    Anche le Istituzioni locali dovranno fare la loro parte …. Oltre alla sospensione o eliminazione di tutti i tributi locali ed imposte con scadenza nel breve periodo dovranno concordare la gradualità del pagamento dei tributi ed imposte dilazionandolo in un periodo più ampio.
    Le aziende sono la vita e se chiuderanno non potrà esserci più una rinascita dalle MACERIE …..

    GIA’ MACERIE ….. COME QUELLE CHE SONO RIMASTE LUNGO LA STRADA CHE ATTRAVERSA LA CITTADINA DI AMATRICE, O PRECI, O PARCHEGGIATE DA QUALCHE PARTE A NORCIA, O NEI PAESINI DELLE MARCHE…. TUTTE COMUNITA’ CHE IN GUERRA CI SONO DA OLTRE 4 ANNI E CHE OLTRE ALLE PARATE DI RAPPRESENTANZA NULLA O POCO HANNO PERCEPITO, E CHE OGGI DEVONO AFFRONTARE ANCHE QUESTA NUOVA GRANDE SFIDA.
    NOI CI SIAMO E CI SAREMO SEMPRE PER LE NOTRE IMPRESE, LE LORO FAMIGLIE, I LORO DIPENDENTI/COLLABORATORI

    IL SEGRETARIO             IL PRESIDENTE
    STELVIO GAUZZI            GIORGIO BUINI

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    Aurelio Fabiani 2024-03-30 00:34:34
    I cerotti non nascondono le amputazioni, neanche i campagna elettorale. La città di Spoleto vuole il ripristino di tutti reparti.....
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