Altra sconfitta per la città del Festival che non riesce ad eleggere un rappresentante in regione
di Alessio Cao
L’Umbria della politica cambia volto. Dopo anni di dominio incontrastato della sinistra, l’alleanza di centrodestra, guidata dalla neo presidente Donatella Tesei, grazie soprattutto alla spinta dell’onda leghista, realizza l’impresa, consegnando agli umbri il primo governo di destra della storia regionale.
Grande vittoria quindi, schiacciante, ma che denota per l’ennesima volta la sconfitta di quella che era una delle prime città dell’Umbria, Spoleto. In questa tornata elettorale nessuno spoletino siederà sugli scranni del consiglio regionale , perdendo un’occasione fondamentale per tornare a farsi sentire, per riportare la città alle giuste attenzioni, anche politiche, che merita.
L’analisi del voto è quanto mai semplice. Anche questa volta i partiti, di ambo gli schieramenti, hanno subito le guerre interne che da tempo li dilaniano, con un’unica realtà sconfitta, la città.
Partiamo dalla Lega, risultata primo partito a Spoleto con ben 6378 voti. Il candidato cittadino, il consigliere comunale David Militoni, ottiene solo 1617 preferenze nelle 42 sezioni del Comune di Spoleto.
Uno scarto abominevole con il totale dei voti ottenuti in città dal partito e che evidenzia, come unico dato, quanto siano pesanti le divisioni interne della Lega e quanto la scelta di un candidato non condiviso da tutti possa essere pesante e determinante nella sconfitta.
Non va meglio a Filippo Ugolini di Forza Italia che ottiene solo 317 preferenze (totale). Evidente anche in questo caso la spaccatura interna al partito del Cavaliere in città che, oltre ad un dato regionale imbarazzante con solo il 5,5% , non appoggia al meglio la candidatura del giovane consigliere comunale.
Vola invece Fratelli d’Italia, con oltre il 10% regionale, confermando il trend di crescita del partito in Umbria, ma anche qui senza seggi per Spoleto.
Unica nota positiva per la città è l’elezione del Sindaco di Scheggino, Paola Agabiti Urbani, che colleziona in ambito comunale ben 405 preferenze ed entra a Palazzo Cesaroni, come unica rappresentate del territorio. Il legame stretto con Spoleto, sia per vicinanza territoriale che per parentela con l’assessore alla cultura, fanno ben sperare per una valida rappresentanza della città in Regione.
Resta al palo anche Antonio Di Cintio, di Umbria Civica.
Non vanno meglio per Spoleto le cose all’interno della coalizione giallorossa che non riesce a portare in consiglio la candidata del Pd Carla Erbaioli nonostante le ben 2230 (totale) preferenze. Ottimo risultato, ma non sufficiente.
Muore politicamente il Movimento 5 stelle che tracolla a livello regionale verso un misero 7%, frutto di scelte non sempre condivise con la base. In città il suo candidato Claudio Patricolo ottiene appena 55 preferenze.
Oltre i festeggiamenti di chi ha vinto e i rimpianti degli sconfitti resta la nostra città, ancora una volta orfana di un rappresentante, ancora una volta bistrattata dai sui stessi politici e dai troppi personalismi che da sempre la affossano e la relegano a fanalino di coda dell’Umbria.
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