Le riflessioni dei gruppi consiliari di minoranza
(DMN) Spoleto – la città del Festival sembra aver superato senza intoppi la prima fase epidemica del Coronavirus. 27 casi in totale, sette ufficialmente guariti, due pazienti ancora in ospedale in buone condizioni e tutti gli altri in isolamento tra le mura domestiche. La fase che preoccupa di più, a questo punto, é quella del ritorno alla ‘normalità’, la cosiddetta ‘fase 2’. I gruppi di minoranza in Consiglio comunale, tramite due distinti comunicati stampa, hanno espresso i propri dubbi e le proprie preoccupazioni pensano all’immediato futuro.
Partito Democratico e Ora Spoleto – L’Umbria tra le prime regioni ad entrare nella Fase 2. Ma con quali mascherine? – si legge nella nota stampa dei consiglieri di Laureti, Renzi, Erbaioli, Lisci e Trippetti – E’ di pochi giorni fa l’ordinanza sindacale n. 65 che obbliga i cittadini di Spoleto che si trovano in ambienti chiusi e in ambienti aperti e affollati ad indossare “strumenti di protezione del naso e della bocca”. Ma che si intende con strumenti di protezione? Se parliamo di DPI (dispositivi di protezione individuale) stiamo parlando di mascherine, siano esse di tipo chirurgico o FFP2 senza filtro. Ora, il sindaco si è accorto che le mascherine sono diventate un bene raro sul territorio comunale e, se si trovano, sono a prezzi a dir poco inaccessibili? Come si può iniziare la fase 2 o ancor prima non incorrere nella sanzione di cui all’ordinanza, se i DPI sono diventati un bene necessario ma irraggiungibile ai più?
Recita ancora l’ordinanza che “i trasgressori saranno denunciati ai sensi dell’art. 650 del codice penale” per “grave pericolo che minaccia l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana”. Ovviamente, come dichiarano la maggior parte degli epidemiologi, l’uso dei dispositivi di protezione è fondamentale per la ripartenza, oltre che effettuare diagnosi, tamponi e tracciamento dei positivi. Tutti ci dobbiamo sentire portatori asintomatici del virus per poter superare questa fase e convivere con il Covid19. Ma perchè, invece di incentivare il mercato delle mascherine, che abbiamo visto coinvolgere anche gente spregiudicata e senza scrupoli, il sindaco non acquista mascherine e le distribuisce gratuitamente alla popolazione?
In altri Comuni questo sta già avvenendo, anche molto vicino a noi.
Più lontano, a Milano, solo per fare un esempio, sono le edicole a distribuirle gratuitamente.
Alternativamente, il sindaco potrebbe accordarsi con delle aziende del territorio che si sono offerte di produrre mascherine e ne acquista a prezzo ragionevole una certa quantità per i suoi cittadini.
Questo fa un sindaco che ha a cuore la salute dei suoi cittadini e li aiuta in un momento di grande difficoltà economica, come testimoniano le circa 700 famiglie che hanno richiesto i buoni spesa perché in stato di indigenza.
Oppure ci dica come ci dobbiamo proteggere, perché la fase 2 si avvicina per l’Umbria, le persone che si muoveranno saranno molte e rischiamo che il virus circoli di nuovo soprattutto a scapito di coloro che sono rimasti negativi al virus.
Se il problema sono i finanziamenti si potrebbe prevedere di inserire nel prossimo bilancio di previsione soldi per fornire mascherine chirurgiche a tutta la popolazione o almeno agli over 65 e ai bambini e ragazzi dai 7 ai 18 anni. – concludono i cinque Consiglieri- È solo una delle tante piccole azioni che si possono fare in questo momento per ripartire in sicurezza ed essere vicino ai cittadini.
Spoleto Popolare e Alleanza Civica – Apprendiamo dalla stampa – scrivono i Consiglieri Bececco, Profili, Settimi e Frascarelli – la preoccupazione del Presidente della Confcommercio Tommaso Barbanera, in merito agli effetti economici del covid 19 sul tessuto economico della nostra città. Secondo Barbanera saranno devastanti e si ipotizza che il 30% (uno su tre! ) di alberghi , ristoranti , bar ,negozi rischiano di non riaprire la propria saracinesca. Per questo chiediamo al Sindaco della città si Spoleto di attivarsi immediatamente in tutte le sedi istituzionali per trovare una soluzione a questa emergenza che metterà a terra la nostra città. Si è stimato che circa 1200 persone potrebbero rimanere senza lavoro.
La sospensione ed il posticipo a dicembre delle imposte non basta, sposterebbe solo il problema. Bisogna chiedere allo Governo la concessione di risorse aggiuntive, solo così potrà avvenire l’abolizione dei tributi locali per l’anno corrente. Inoltre, poiché ad oggi non abbiamo ricevuto nessuna risposta dal sindaco, ribadiamo con forza l’invito rivolto al sindaco, affinché attraverso l’ ANCI chieda al Governo di liberare le risorse che il Comune di Spoleto, così come altri comuni, è stato costretto a vincolare con il bilancio consuntivo del 2018. Fondi vincolati che per Spoleto significano una cifra vicina ai 5 milioni di euro.
Perché dopo la gestione della pandemia, l’Europa così come il Governo nazionale, devono mettere i Comuni nella condizione economica necessaria per favorire la difficile, ma tanto necessaria, ripresa economica.
Alleanza Civica e Spoleto Popolare sosterranno e lotteranno vicino alle associazioni di categorie per l’abolizione dei tributi locali e per trovare qualsiasi altra forma di sostentamento per quelle aziende che hanno subito un “duro colpo” dall’emergenza del Coronavirus. Lo sappiamo che in questo momento non servono polemiche ma occorre trovare assolutamente una soluzione, e un Sindaco, già definito dai suoi ” uomo solo al comando”, non può pensare di isolarsi dal resto del governo cittadino e sopratutto vorremmo che il Sindaco vada nelle sedi istituzionali a sbattere “i pugni” per ottenere le risorse necessarie per il bene e la sopravvivenza di Spoleto e degli spoletini. La città – concludono gli esponenti delle due liste civiche – vuole rialzarsi e pretende di rialzarsi, quindi Sindaco, da questo silenzio assordante faccia sentire la sua voce e porti un po’ di speranza in questa città che purtroppo la sta perdendo.
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