Gypsos nasce da una riflessione sul rapporto tra originale e copia, tra ciò che si mostra e ciò che si cela. Ambientato nella gipsoteca del Museo di Arte Classica di Roma, il progetto unisce parola e immagine in un dialogo rispettoso e parallelo. Le riproduzioni in gesso, protagoniste di uno spazio carico di silenzi e presenza, diventano occasione per esplorare il senso dell’opera, la sua aura e il suo doppio. Attraverso coppie concettuali – riflettente/assorbente, levigato/ruvido, esibito/nascosto – Gypsos ci accompagna in un viaggio fatto di intuizioni, domande e sguardi che, pur nella loro imperfezione, rivelano la sostanza stessa del gesto artistico.
L’appuntamento, che si presenta come una vera e propria contaminazione tra poesie e fotografie, sarà introdotto dal semiologo Danilo Cognini.
Le poesie sono di Alfonso Russi e le fotografie di Marco Cappellano.
La mostra verrà inaugurata il 13 giugno alle ore 17:00, rimarrà esposta fino al 22 giugno negli orari di apertura della Biblioteca G. Carducci.
La rassegna Contaminazioni è curata dall’Associazione Teude in Convenzione con il Comune di Spoleto per le attività culturali 2024/2025.

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