Colpo grosso al Caio Melisso per il Teatro Lirico Sperimentale

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  • La Tragèdie de CARMEN conquista ed emoziona il pubblico 

    Un pubblico numerosissimo ed emozionato ha letteralmente affollato il Teatro Caio Melisso di Spoleto nei giorni 11, 12 e 13 agosto scorsi. Erano tutti lì per assistere allo spettacolo La Tragèdie de CARMEN che ha inaugurato la 76a Stagione del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto.

    Il pubblico ha occupato la platea, tutti i palchi e persino il loggione del Caio Melisso, ha accolto lo spettacolo con lunghi e calorosi applausi che hanno richiamato più volte gli artisti al proscenio.

    La celeberrima zingara sigaraia di Siviglia è stata rappresentata dallo Sperimentale nell’adattamento concepito dal genio di Peter Brook nel 1981, con la musica di Marius Constant e le scene di Jean-Claude Carrière, per raccontare una storia per immagini prima ancora che per musica e cantanti.   Qui un’opera ricca e articolata come la Carmen di Georges Bizet è stata epurata da tutti gli effetti manieristici ottocenteschi, concentrata in soli 80 minuti di durata, durante i quali gli artisti sul palco fuggono, celebrano, anelano, esibiscono platealmente la morte, l’unica vera protagonista dall’inizio alla fine dell’opera.

    Tre mezzosoprano molto diverse tra loro hanno portato sul palco tre Carmen forti, volubili, dotate di un’ accanita capacità seduttiva, con una presenza scenica ed una potenza vocale ragguardevoli: si tratta di Veronica Aracri, Antonia Salzano e Tamar Ugrekhelidze, tutte e tre ‘neodiplomate’ dal Concorso 2022 dello Sperimentale. Molto intense anche le interpretazioni vocali e le emozioni che hanno saputo trasmettere i due Don Josè, ovvero i tenori Oronzo D’Urso e Carlo Eugenio Raffaelli, i quali, con un vero coup de théâtre registico, hanno aperto e chiuso la recita a sipario abbassato nei panni di un Don Josè incappucciato, misero e pervaso dai suoi fantasmi più oscuri. Un plauso va anche alle acclamatissime ed energiche Micaele, interpretate dai soprani Maria Stella Maurizi e Alessia Merepeza, e ai due toreador Alfonso Michele Ciulla e Alberto Petricca, che con la loro potente voce baritonale hanno dato vita ad un Escamillo a tratti divertito e a tratti drammatico. A corollario, ma non certo passate in secondo piano rispetto ai cantanti, le belle interpretazioni degli attori Matteo Prosperi, Valentino Pagliei e Raffaele De Vincenzi, rispettivamente nei ruoli di Zuniga, Lillas Pastia e Garcia.

    Alessio Pizzech ha saputo dare vita ad una regia “intensa, ma anche estremamente contemporanea, un lucido visionario affresco dei tempi che stiamo attraversando”, come la definisce egli stesso nelle note di regia dove “i personaggi ci traspongono prepotentemente quella lotta fra istinto e pensiero e il tutto è rivissuto dalla vera vittima del racconto Don Jose’ che, tratto nella rete di magia e seduzione diventa omicida, rinuncia a sé stesso ad ogni educazione ricevuta: perde se’ stesso”. Una regia che mette lo spettatore direttamente a stretto contatto con la vita e la morte, non si limita a raccontarle ma le imprime negli occhi di chi guarda e ascolta, e che scardina i fantasmi e le paure più nascoste dell’animo.

    Acclamati dal pubblico con applausi calorosissimi sono stati anche lo scenografo Andrea Stanisci, la costumista Clelia De Angelis e la light designer Eva Bruno.

    Solida e ineccepibile la direzione musicale della sapiente bacchetta del Maestro Carlo Palleschi e molto apprezzata l’esecuzione dei solisti dell’Ensemble strumentale dell’Orchestra del Teatro Lirico Sperimentale. A fine spettacolo un tributo particolarmente commosso è stato profuso proprio nei confronti del direttore d’orchestra, che in questa stagione 2022 festeggia il trentennale dal suo debutto, avvenuto proprio allo Sperimentale nel 1992 con l’opera Un ballo in maschera di Giuseppe Verdi.

    Lo stesso Palleschi definisce musicalmente la Tragèdie de CARMEN “un miracolo teatrale che si compie, dove l’intensità del dramma risulta notevolmente rafforzata da questa operazione di grande alleggerimento compositivo e tutto ciò viene ottenuto senza perdere nulla del materiale creato da Bizet: tutte le idee musicali vengono riprese e riorganizzate in base al percorso della nuova trama che si snoda fra tagli intelligenti e sapienti raccordi drammaturgici. Ecco quindi che il sorprendente risultato finale è un testo teatrale nuovo e originale”.

    Il grande successo delle quattro recite spoletine ha fatto sì che il pubblico richiedesse a gran voce un’ulteriore replica a Spoleto, che purtroppo, per motivi tecnici, non sarà possibile organizzare.

    Ma La tragèdie de CARMEN sarà portata in tournée regionale dal Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto il prossimo settembre. Mercoledì 21 settembre alle 20.30 approderà all’Auditorium San Domenico di Foligno, giovedì 22 settembre alle 20.30 tutto il cast si esibirà al Teatro degli Illuminati di Città di Castello, per poi raggiungere venerdì 23 settembre alle 20.30 il Comunale di Todi e concludere al Teatro Sergio Secci di Terni sabato 24 settembre alle 20.30.

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    Aurelio Fabiani 2024-04-05 21:43:38
    Delle vostre sceneggiate non ce ne frega niente. Ce lo ridate l' ospedale o no!
    Aurelio Fabiani 2024-03-30 00:34:34
    I cerotti non nascondono le amputazioni, neanche i campagna elettorale. La città di Spoleto vuole il ripristino di tutti reparti.....
    Aurelio Fabiani 2024-03-19 21:39:22
    TESEI E IL GOVERNO REGIONALE DI LEGA, FORZA ITALIA, FRATELLI D'ITALIA STANNO PER CONCLUDERE L' OPERA DI CANCELLAZIONE DEL SAN.....
    Aurelio Fabiani 2024-03-11 09:58:47
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