E se fosse il cinema a raccontare la Grande Storia? Non sono forse Amarcord, Tutti a casa, Palombella rossa, Sandokan e molti altri film il diario delle nostre piccole storie svelate?
Alberto Crespi, uno dei più importanti critici cinematografici, tra i conduttori della storica trasmissione Hollywood Party su Radio3 Rai, rilegge la storia d’Italia in quindici straordinari film, attraverso il suo libro Storia d’Italia in 15 film
Crespi, critico cinematografico dell’Unità, presenterà a Spoleto il suo libro, sabato 8 aprile alle ore 16.30 alla Sala Pegasus. Modera lin5contro Giorgio Zanchini, giornalista conduttore di Radio Anch’io su Radio 1 Rai. L’ingresso è libero.
I film raccontano sempre due epoche. Una è quella in cui sono ambientati, il contesto storico in cui si dipana la trama. L’altra è quella in cui vengono realizzati. In 1860 Blasetti descrive il Risorgimento come impresa dal basso per creare una continuità con il fascismo, che vedeva come fenomeno rurale e popolare. Cosa che a Mussolini, da un certo punto in poi, non piacque più. Nei libri di Guareschi, Don Camillo è incredibilmente più violento e sanguigno mentre nei film lui e Peppone vengono ammorbiditi e resi simpatici. Perché? È un caso che Tutti a casa di Comencini, film sulla nascita goffa e incompiuta della nostra democrazia, esca nel 1960, l’anno di Tambroni e dei morti di Reggio Emilia?
Questo libro parla del fascismo utilizzando Amarcord di Fellini, del 68 con Sandokan di Sollima, degli anni 70 con Salò di Pasolini, passando per la caduta del muro con Palombella rossa di Moretti, fino all’attualità politica sconfortante della serie tv Gomorra. Il viaggio sarà lineare e cronologico per quanto concerne gli eventi storici, mentre compirà un continuo andirivieni nella storia del cinema: incontreremo fenomeni come colonialismo, fascismo, Resistenza, dopoguerra in film di epoche disparate, diversissimi fra loro. Partiamo dal Risorgimento e arriviamo all’oggi.
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