(DMN) Spoleto – É stata celebrata questo pomeriggio, nella basilica romanica di San Gregorio Maggiore, la festa liturgica di San Gregorio Presbitero e Martire, compatrono della città. La celebrazione eucaristica, in onore del Martire spoletino morto intorno all’anno 304, è stata presieduta dall’Arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo e concelebrata da tutti i sacerdoti della Pievania di Santa Maria. In rappresentanza delle Istutuzioni, era presente tra i fedeli anche il vice sindaco facente funzioni, Maria Elena Bececco. Nell’omelia, il presule ha ricordato la figura di San Gregorio, “sono poche le notizie giunte fino a noi – ha detto – ma quelle poche, sono sufficienti per diventare, per noi, un messaggio ed un orientamento di vita. San Gregorio è stato Martire che significa testimone, ricordato nella devozione popolare come Presbitero, cioè come anziano, maturo e saggio nel pieno della sua età, capace di firmare con il sangue ciò che proclamava con la bocca. Di fatto, sappiamo che è stato perseguitato e giudicato da un tribunale romano e che si è rifiutato di fare un gesto di venerazione verso gli Dei dell’Impero. Quando gli è stato detto «se non veneri le divinità sarai ucciso», Gregorio ha preferito morire purché tradire la fede del suo Battesimo”. L’Arcivescovo ha poi sottolineato che “Gregorio è voluto essere fedele fino in fondo, attraversando anche il tunnel della sofferenza, dell’ingiustizia e poi della morte. Proprio per questa sua fedeltà e coraggio, dopo tanti secoli, la comunità cristiana ancora lo ricorda ed alla sua intercessione affida le proprie preghiere”.

Lascia un commento