Il Card. Layolo nell’omelia: «Rita ci accompagna con discrezione e generosità nelle necessità piccole e grandi della nostra vita. Che amica meravigliosa il Signore ci ha dato!»
«Fra i nostri celesti amici, i Santi, in un posto molto distinto si trova la nostra cara Santa Rita. Essa ci accompagna con discrezione e generosità nelle necessità piccole e grandi della nostra vita. Che amica meravigliosa il Signore ci ha dato!». Con queste parole ieri a Cascia il card. Giovanni Layolo, presidente emerito del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, ha definito l’umile donna di Roccaporena, colei che è stata moglie e madre, che ha pianto la morte del marito e dei figli, che è stata religiosa agostiniana. Layolo ha presieduto il solenne pontificale sul sagrato della Basilica che accoglie il corpo di Rita, una delle Sante più popolari e venerate, definita avvocata dei casi impossibili. Con lui hanno concelebrato l’arcivescovo di Spoleto-Norcia Renato Boccardo, padre Joseph Farrell, Vicario generale degli agostiniani, padre Luciano De Michieli provinciale d’Italia dei figli del Vescovo di Ippona, padre Bernardino Pinciaroli Rettore del Santuario, sacerdoti diocesani e religiosi della zona pastorale di Cascia. All’inizio delle celebrazione è stato letto lo scritto che papa Francesco ha indirizzato alla priora delle agostiniana di Cascia madre Maria Rosa Bernardinis: «Voi monache siete fari per i vicini, ma soprattutto per i lontani…Auspico che il santuario di Santa Rita sia sempre più il segno eloquente che nulla è impossibile a Dio». Mons. Boccardo nel salutare a nome di tutti i religiosi presenti il Cardinale ha detto: «Eminenza, porti a papa Francesco il saluto, il grazie per il suo instancabile ministero e la preghiera dei devoti di Santa Rita». Presenti diverse autorità civili e militari ad iniziare dal vice presidente della Camera dei Deputati on. Marina Sereni, dal presidente della Giunta regionale dell’Umbria Catiusca Marini, dal presidente del Consiglio regionale dell’Umbria Donatella Porzi, dal sindaco di Cascia Gino Emili.
Nell’omelia Layolo ha sottolineato la caratteristica di Rita di essere donna di pace e «oggi – ha detto – abbiamo bisogno che ci ottenga questo grande dono: pace nelle nostre famiglie sempre più minacciate nella loro unità interna; ma anche tra le nostre famiglie, così sovente separate da opposti interessi e da vane ambizioni; pace nella nostra amata Patria, l’Italia, e in tutta l’Europa, perché non prevalgano particolari interessi contingenti, ma il senso del bene comune e la generosità verso tutti coloro che sono più bisognosi o meno favoriti; pace in tutto il mondo, dove infuriano tanti conflitti armati con innumerevoli vittime innocenti, con troppo sangue e troppe lacrime». La mattinata si è conclusa con la supplica a Santa Rita, la preghiera raccolta del Cardinale dinanzi al corpo di Santa Rita e l’incontro dello stesso con le monache agostiniane al di là della grata della clausura. Layolo ha firmato il registro delle presenze “illustri” al monastero, ha salutato una ad una le monache alle quali ha detto: «Oltre a pregare per il Papa e il vostro Vescovo Renato, ricordatevi anche di me». Spontaneo l’applauso delle religiose.
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