Riceviamo dall’Associazione Culturale Casa Rossa pubblichiamo integralmente:
Il rovesciamento del vero e il negazionismo come forma di esorcizzazione della realtà che non piace.
Due menzogne.
La prima: con la vostra iniziativa state dipingendo Spoleto come una città razzista.
Viene così rovesciato l’ordine logico e consequenziale delle cose, e scambiata la causa con l’effetto.
E’ chi ha inviato quel messaggio pregno di razzismo dal telefono di un medico a 40.000 medici in tutta Italia che ha fatto si che Spoleto diventasse un caso nazionale, con il rischio che la semplificazione mediatica e del social bar potesse creare l’immaginario di una città razzista.
Scendendo in piazza la Spoleto antirazzista al contrario afferma che Spoleto non è così e combatte il razzismo senza se e senza ma.
La seconda: il razzismo non c’è
Spoleto non è razzista ma i razzisti ci sono come in tutta Italia e il razzismo alimentato ad arte dalle forze politiche dell’estrema destra (Lega e neofascisti in primo luogo ma non mancano tentazioni più o meno esplicite anche nella galassia a 5 stelle) sta crescendo. Consapevoli o inconsapevoli è diverso ma nel momento della lotta non fa differenza perché quello è il “giorno” in cui ci si schiera,di qua o di là della barricata.
Perché succede ? Di chi la colpa ?
La vera questione è che una sconfitta epocale delle forze del lavoro, del proletariato tutto e il tradimento dei suoi vertici hanno lasciato sviluppare la mala pianta del populismo reazionario che ammorba l’aria del nostro paese.
I partiti tutti o quasi, definiti nel linguaggio dei media, di “destra” o di “sinistra”, si rivolgono alla “gente”, categoria di persone che non esiste. Esistono invece operai, impiegati, disoccupati, artigiani e dall’altra parte industriali e banchieri. Sfruttati e sfruttatori.
Così ha ripreso vigore l’idea nazionalista di un interesse comune di tutti gli italiani. Padroni e Operai sono tornati come 90 anni fa tutti “produttori” che devono collaborare in un preciso ordine gerarchico per il bene supremo della nazione. Non serve un regime oggi, bastano i mezzi di comunicazione di massa.
Però come “ieri”, perché tutto ciò abbia successo occorre un nemico che compatti la nazione, ieri l’ebreo, oggi l’immigrato.
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Che fare ?
E’ ancora una volta necessario sedersi dalla parte del “torto” visto che i posti della “ragione” sono tutti occupati da razzisti consapevoli e inconsapevoli.
Scendere in piazza subito contro l’onda razzista che si ingrossa, oltre che un dovere è necessario. Questo abbiamo fatto insieme a lavoratori, famiglie, ragazzi, il 31 agosto con il presidio di Spoleto antirazzista.
Non siamo soli, lo abbiamo sentito in chi ci spingeva a fare qualcosa, in chi quel giorno ci ha incitato ad andare avanti. Non ci spaventano certo le vagonate di insulti e aggressioni verbali piovute dai social.
La strada è sempre la stessa, è tracciata da anni, bisogna iniziare a percorrerla, se ci incamminiamo molti verranno dietro.
RIPRENDERE LA STRADA DELLA “MONTAGNA”: RESISTENZA OGGI, RIVOLUZIONE DOMANI.
Associazione culturale CASA ROSSA
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