Tantissimi spoletini d’adozione collegati da ogni parte d’Italia e anche oltreoceano
(R.B.) – Tante storie. E tanti uomini e donne, molti dei quali hanno raggiunto l’apice della carriera, accomunati da uno stesso senso di appartenenza: l’essere stati convittori e convittrici dell’Enpas, Inois ed Inpdap (enti accorpati dall’Inps) delle sedi di Spoleto e Pescara. Il Covid, anche quest’anno, non ha permesso che il tradizionale appuntamento del brindisi di Capodanno si svolgesse in presenza. Ma sono stati moltissimi gli aderenti all’associazione, fondata nel 1961 e trasformata in Onlus, di cui è presidentessa Alessandra Maria Leone, che sono intervenuti in collegamento on line dalle loro città di provenienza. C’è stato chi ha portato il proprio saluto “virtuale” addirittura dagli Stati Uniti. Un incontro sulla scia dei ricordi e delle emozioni di gioventù vissute a Spoleto, che ha accolto i convittori come propri figli, facendoli integrare alla perfezione nel tessuto sociale e culturale cittadino. Tanto che qualcuno di loro ha scelto di rimanere nella città del Festival, dove ha trovato un lavoro, ha messo su famiglia, e dove vivono figli e nipoti. Durante la “conviviale” virtuale, protrattasi per oltre un’ora e moderata dalla presidentessa Alessandra Maria Leone, sono intervenuti diversi ex convittori, più o meno giovani, che hanno portato il loro ricordo dell’esperienza vissuta nel periodo più bello: quello che va dall’infanzia alla maturità. E tutti hanno sottolineato i bellissimi legami di amicizia sorti con i coetanei spoletini, che si sono rafforzati negli anni e che sono ancora saldi. Particolarmente toccante il ricordo da parte dei familiari di Benito Nocera, poeta e scrittore recentemente scomparso, ed ex convittore dell’Istituto di piazza Campello. Il brindisi finale si è concluso con un auspicio condiviso da tutti i partecipanti: quello di rivedersi nel 2023 in presenza. Segno che la pandemia sarà solo un drammatico ricordo.
Nella foto in evidenza: la fontana del Mascherone che si trova a lato dell’ingresso del convitto, in Piazza Campello
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