Bececco, Ercolani e Surace: “Delusi di fronte a tanta incoerenza”

  • Letto 778
  • Il comunicato stampa 

    Riceviamo e pubblichiamo integralmente:

    Rimaniamo molto perplessi nel leggere il comunicato dei partiti di maggioranza che sostengono che l’azione del ricorso dal TAR sia stata scoraggiata dagli avvocati qualora non fossero stati presenti TUTTI i sindaci della Valnerina o che l’incoraggiamento fosse rivolto per lo più all’azione politica e non giuridica contro il piano della Regione. Noi eravamo presenti alla riunione tra gli avvocati e i rappresentanti del Comune, e le indicazioni ci sono parse chiare:

    –  innanzi tutto è stato detto a chiare lettere che la delibera regionale dell’ 11 novembre, se pure atto programmatico, andava impugnato perché diversamente ogni successiva impugnazione di futuri atti potrebbe essere pregiudicata dalla mancata impugnazione di questo atto presupposto.          

     – è stato quindi affermato che l’impugnazione sarebbe stata di certo più forte se condivisa dal sindaco del Comune di Spoleto e da altri sindaci della Valnerina. Ma non e’ stato mai detto che necessitava dell’adesione di TUTTI i sindaci della Valnerina.               

    –  l’indirizzo degli avvocati è stato quello di presentare comunque il ricorso ( anche eventualmente in subordine in via straordinaria al Capo dello Stato )  perché ne sussistono profili di illlegittimità a partire dai vizi già segnalati dal consigliere regionale Thomas De Luca in seguito all’accesso degli atti.

    – l’opinione degli avvocati è stata che sicuramente sarebbe stato preferibile impugnare nel termine ordinario di 60 gg e cioé entro il 10 Gennaio, ma comunque se la vera intenzione è quella di salvare l’ospedale di Spoleto almeno nei 120 gg in via straordinaria, perché successivamente qualsiasi altro tentativo giuridico o anche politico di opporsi al piano di integrazione, non avrebbe più trovato alcun fondamento giuridico in quanto la Regione ora può contestare che la delibera dell’11 novembre non è stata impugnata nei tempi previsti.

    – l’invito degli avvocati era quello di coinvolgere uno o più sindaci della Valnerina (non certamente “tutti”) perché con la loro sottoscrizione si avrebbero avute maggiori possibilità di vittoria in quanto direttamente coinvolti nei disagi maggiormente ascrivibili alle ore di percorrenza. Ma questo non era certamente una condizione “sine qua non” per cui il Comune di Spoleto non potesse agire da solo per tutelare il proprio Ospedale.

    – è chiaro che se almeno un Sindaco della Valnerina fosse stato disponibile a sottoscrivere il ricorso,  la capofila necessariamente doveva essere il Comune di Spoleto, città dove è sito l’ ospedale e che rappresenta 2/3 degli utenti del nostro Ospedale . Spoleto invece, anziché farsi parte zelante tempestivamente nel raccordare gli altri sindaci della Valenerina,  solo tardivamente ad appena 48h dalla scadenza dei termini previsti dalla legge per fare ricorso al TAR si è mossa, e soprattutto, molto dopo i comunicati di “apprezzamento” da parte del Sindaco nei confronti del piano di integrazione con Foligno (vedasi il comunicato del 22 novembre), così facendo ormai aveva lasciato intendere ai sindaci della Valnerina che Spoleto non fosse intenzionata a fare alcun ricorso.

     A fronte di tutto ciò non possiamo che sentirci davvero delusi di fronte a tanta incoerenza,  inermi dinanzi a tanti silenzi e sbigottiti del fatto che una responsabilità politica tutta comunale quale è quella di difendere le sorti dell’unico ospedale cittadino che si presta a diventare, al di là dei nomi altisonanti, poco più di un presidio ambulatoriale, sia rimessa ai soliti giochi politici e lasci inascoltate le voci e le esigenze dei cittadini e delle associazioni su un tema così importante come il diritto alla salute.

    Maria Elena Bececco

    Enzo Ercolani

    Michael Surace

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