Banca Desio , pronta a chiudere le due filiali di Arrone e Castel Ritaldi

  • Letto 1009
  • Le riflessioni di Rosario Murro 

    In un momento così difficile sotto l’aspetto sanitario affrettate le decisioni di Banca Desio

    La crisi economica e finanziaria negli ultimi anni ha aperto un nuovo scenario anche nei rapporti tra banche e clienti. L’evoluzione e strumenti messi a disposizione nell’era della nuova era degli strumenti tecnologici , hanno avviato gli iter che hanno portato a tantissime chiusure di sportelli su tutto il territorio nazionale.

    La maggior parte degli istituti bancari ha ridotto massicciamente la propria rete di succursali. I contatti fisici tra banca e cliente sono stati sostituiti sempre più dall’interazione digitale e telefonica. A farne le spese sono soprattutto gli anziani e quella parte di utenza che non sa utilizzare i nuovi strumenti come l’e-banking. La tendenza alla chiusura di molte filiali non sta risparmiando neanche i piccoli comuni. I servizi delle banche, come altri di diversi settori, hanno subito una rivoluzione digitale accelerata dalla crisi del coronavirus.

    IL FATTO: La Banca Desio (Ex Popolare di Spoleto), pronta a chiudere alla le filiali di Arrone (Terni ) e Castel Ritaldi (Perugia).

    Due le comunità colpite con i due sindaci Fabio Di Gioia (Arrone), Elisa Sabbatini (Castel Ritaldi) , i quali non hanno atteso un minuto e scesi in campo a difesa dei cittadini residenti con la richiesta di sospendere e rivalutare le decisioni adottate da Banca Desio.

    La scelta sembra irreversibile, nonostante sui territori comunali interessati insistono aziende , imprese e tante attività commerciali, senza poter disporre più di un servizio di prossimità disagio soprattutto alle tante persone anziane o con limiti nella mobilità e soprattutto per gli spostamenti in un momento così particolare causa pandemia da Covid.

    Le logiche di riassetto organizzativo imposte dalla Banca non tengono conto delle conseguenze sul territorio, dei mille disagi, del fatto che le piccole realtà imprenditoriali, si apre , si chiude quando si vuole, ma a questo punto i tanti correntisti che hanno depositato denaro nella casse della Banca Desio , cosa faranno. Essi si riflettono nello specchio del tempo che ha determinato lo spopolamento dei territori con conseguente impoverimento del tessuto sociale.
    Alla fine e nella controversa situazione sanitaria con sospensioni delle attività lavorative nell’ambito della ristorazione con gravi ripercussioni economiche abbinate a quelle di commercianti, artigiani , aziende , imprese e non per ultimi i cittadini , a cosa ancora dobbiamo andare incontro, utile sarebbe una sospensiva anche per quanto concerne le chiusure relative alla filiali istituti di banca in attesa di giorni migliori.


    Rosario Murro

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