La mattina del 27 gennaio è tornato alla Casa del Padre, a quasi 95 anni di età, mons. Aldo Giovannelli parroco emerito di S. Agostino in Bevagna e di Torre del Colle di Bevagna, decano del clero dell’archidiocesi di Spoleto-Norcia. Il presbitero è nato a Polino il 4 aprile 1922 ed è stato ordinato a Gualdo Cattaneo l’8 luglio 1945. Ha collaborato con i seguenti Arcivescovi di Spoleto: Pietro Tagliapietra, Mario Raffaele Radossi, Ugo Poletti, Giuliano Agresti, Ottorino Pietro Alberti, Antonio Ambrosanio, Riccardo Fontana e Renato Boccardo. Sarà quest’ultimo a presiedere il funerale nella chiesa parrocchiale di San Michele in Bevagna domenica 29 gennaio alle ore 15.00.
Il sacerdozio di don Aldo a Bevagna inizia nel lontano 1946 quando, dopo un breve periodo a Gualdo Cattaneo, diviene parroco di S. Francesco, incarico che mantiene fino al 1951, quando è trasferito nella parrocchia di S. Agostino della stessa città. Nel 1955 fonda il gruppo scout dell’A.S.C.I. (associazione scout cattolici italiani) e dopo alcuni anni anche l’A.G.I. (associazione guide italiane). Questi due sodalizi, alcuni anni fa, vennero unificati a livello nazionale quando nacque l’attuale A.G.E.S.C.I. Don Aldo è stato insegnante di Religione per 37 anni iniziando dal Ginnasio per proseguire con l’avviamento professionale e con la Scuola Media Statale. Nel 1982 scopre degli affreschi nella chiesa di S. Agostino riconducibili alla scuola di Giotto e di Pietro Vannucci; nella sagrestia trova anche un affresco di Ascensidonio Spacca del 1623. Tutti gli affreschi, grazie al suo interessamento, sono restaurati. Nel 2008 Papa Benedetto XVI lo nomina monsignore, un titolo meritato per un uomo di Chiesa che ha speso la sua vita per il bene delle comunità a lui affidate, in particolare per i giovani. Nel 2015 ha avuto la gioia di celebrare i sessanta anni dello scoutismo a Bevagna, alla presenza di mons. Boccardo, del vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve mons. Paolo Giulietti, dell’attuale parroco di Bevagna don Claudio Vergini e di tanti, tantissimi scout o ex scout giunti da varie parti dell’Umbria e d’Italia. «Con lo scoutismo – disse don Aldo in quella occasione – siamo giunti al comportamento educativo fondato sulla fiducia del ragazzo e all’autoeducazione…a non emarginare nessuno, ad aiutare il ragazzo a trarre da sé tutte le capacità, a renderlo coraggioso per non fermarsi mai di amare, di servire, di rendersi utile al prossimo: in altri termini a stimolare il giovane a realizzare quella libertà dei Figli di Dio».
L’arcivescovo Boccardo ricorda con animo grato il lungo ministero di don Aldo, il servizio generoso prestato alle comunità parrocchiali, la passione educativa a favore dei ragazzi e dei giovani. «Il Signore Buon Pastore – afferma – gli conceda il premio riservato ai suoi servi fedeli».
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