Le fiaccole olimpiche e le Farfalle della ginnastica brillano al Festival di Spoleto. Alla presenza delle massime autorità politiche, militari e sportive umbre e nazionali, tra cui il Vice Presidente dell’AIBA, Franco Falcinelli e il Direttore della Scuola dello Sport, Rossana Ciuffetti, è stata inaugurata ieri pomeriggio la Mostra dei Giochi Olimpici che, con il simbolo per eccellenza delle Olimpiadi, le torce olimpiche, le divise delle varie spedizioni azzurre e i francobolli commemorativi, impreziosisce la 60esima edizione del Festival dei Due Mondi, grazie all’evento “Il CONI per il Festival”.
Una presenza a Spoleto, quella del Comitato Olimpico Nazionale Italiano che però non è soltanto di facciata, come ha sottolineato il Presidente del CONI Umbria, Domenico Ignozza, al momento del taglio del nastro della mostra che, fino al 16 luglio, sarà ospitata nelle sale del Chiostro di San Nicolò insieme a quella dedicata alla Scuola dello Sport, fondata 51 anni dalla da Giulio Onesti e ancora oggi testimonianza viva e moderna dell’impegno del CONI verso la cultura sportiva. “È un privilegio per il CONI essere a Spoleto nel momento in cui il Festival festeggia i 60 anni – le sue parole -. Il Maestro Ferrara è stato subito entusiasta della proposta del Presidente Malagò ed è iniziato il cammino che ci vede oggi ad inaugurare questa mostra. È la prova di quanto il CONI nazionale tenga al nostro movimento. Le Fiaccole Olimpiche difficilmente si muovono da Palazzo H ma ritornano in Umbria per la seconda volta in un anno e questo per noi ha un significato importantissimo. Con questa sua concessione il Presidente Malagò ha voluto dimostrare la sua vicinanza al movimento sportivo umbro oggi in evidenza per i grandi risultati ottenuti e a una Regione che sta vivendo dei momenti particolari con il post terremoto. Con la dottoressa Ciuffetti abbiamo pensato di dare uno spazio ulteriore alle eccellenze sportive della nostra regione per mettere in evidenza quello che il movimento umbro, in crescita grazie al CONI Nazionale e alla Scuola dello Sport, è in grado di fare”.
A rappresentare la Regione Umbria, Donatella Porzi, Presidente del Consiglio Regionale: “Rappresento l’intero consiglio regionale in questa prima presenza del CONI all’interno di un Festival che per l’Umbria e la Nazione rappresenta una delle manifestazioni più importanti. Lo dico con la soddisfazione di un’insegnante di educazione fisica che vede finalmente trionfare la cultura dello sport, attraverso le fiaccole olimpiche – quanto di più esaltante si possa ammirare – in una manifestazione in cui di cultura si parla e che di cultura si alimenta. Ringrazio il Presidente Malagò per mostrarci così la sua vicinanza in questo momento di difficoltà per la Regione e la dottoressa Ciuffetti che, attraverso questa mostra della Scuola dello Sport, dà la dimostrazione di quanto questo movimento sia fatto di grandi competenze e grandi professionalità che si mettono al servizio della formazione dei giovani e si spendono affinché la pratica sportiva a tutti i livelli possa essere sempre più diffusa”.
A prendere la parola è stato poi il Sindaco di Spoleto, Fabrizio Caldarelli, intervenuto assieme a Roberto Settimi, referente per lo sport del Comune. “Quando a febbraio ci è stato sottoposto il progetto lo abbiamo subito condiviso e inserito con grande gioia perché è vero che il Festival rappresenta la cultura al suo massimo livello ma chi dice che lo sport non sia un tipo di cultura? Abbiamo un bel rapporto con i nostri campioni del presente e del passato come Zaytsev, Brunamonti e la Stefanescu. La cultura tradizionale e quella sportiva offrono un sano mix per poter fare in modo che i nostri giovani crescano con i valori che contano. Valori come onestà, passione e sacrificio. E con iniziative come queste ci riusciremo”. Il primo cittadino spoletino ha salutato quindi Roberto Brunamonti che, con la Nazionale di pallacanestro, ha portato Spoleto sul secondo gradino del podio olimpico di Mosca ’80 ed Andreea Stefanescu che ha regalato alla città dei Duchi un bronzo a Londra 2012. Ed è stata proprio la ginnasta di origini rumene, assieme ad Elisa Blanchi (argento ad Atene 2004 e bronzo a Londra 2012) e Marta Pagnini (bronzo a Londra 2012), ex capitano delle Farfalle azzurre della ginnastica ritmica, la protagonista del primo appuntamento dedicato alle “Conversazioni di Sport”. A guidare gli spettatori del Festival nel mondo a cinque cerchi delle ginnaste azzurre, che hanno ripercorso le loro carriere, raccontando le gioie e le difficoltà che le hanno accompagnate e stimolate nel raggiungere l’élite dello sport mondiale, ci ha pensato il giornalista e scrittore Italo Cucci.
“Con iniziative come questa sottolineiamo l’importanza del valore culturale dello sport – ha spiegato la Ciuffetti -. Uno sport capace di fare cultura. Abbiamo scelto insieme al Presidente Ignozza le eccellenze dello sport e del giornalismo come Italo Cucci per raccontare le esperienze dei nostri campioni degli sport olimpici: storie di competenza, grande impegno e d’esempio per tutti. Campioni come Marta che oggi sono testimonial dell’Italia Team. Anche grazie a questi campioni, dobbiamo penetrare di più in ambiti come la scuola”.
Gli attori e le attrici dei successi azzurri torneranno sul palco del Festival, sabato 8 luglio, alle ore 21.00, per raccontare “La generazione di fenomeni”: con il presidente della FITAV, Luciano Rossi, rappresentante dell’Italia del Tiro a Volo che fa incetta di medaglie olimpiche e Lorenzo Bernardi, tecnico della Sir Perugia e simbolo di quella generazione azzurra del volley – tanto da essere scelto come “miglior giocatore di pallavolo del XX secolo” – che ha dominato a livello internazionale negli anni ‘90, vincendo anche l’argento ad Atlanta 1996. L’incontro sarà moderato dal giornalista della Gazzetta dello Sport e scrittore, Valerio Piccioni. Sabato 15 luglio (ore 19.30), invece, alla presenza del Segretario Generale del CONI, Roberto Fabbricini, sarà lo scrittore Gianrico Carofiglio a guidare gli spettatori nella ‘Nobile Arte’ de “L’ultima ripresa”, attraverso i ricordi di pugili del calibro dell’olimpionico e umbro d’adozione, Roberto Cammarelle, oro a Pechino 2008 (argento a Londra 2012 e bronzo ad Atene 2004), di Alessia Mesiano, campionessa mondiale 2016, e di Nino Benvenuti, oro a Roma ’60 e ispiratore di diverse generazioni di boxer che ancora oggi inseguono e preparano il sogno olimpico nel centro federale di Assisi.
Filippo Consales
foto di Cristiano Minichiello/AGF
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