Un nuovo successo per l’attività didattica e di ricerca del Prof. Massimo Fioroni, docente di matematica e fisica presso l’Istituto di Istruzione Superiore “Sansi – Leonardi – Volta” di Spoleto. Attualmente in servizio presso l’Ufficio Scolastico Regionale dell’Umbria sui progetti nazionali della legge 107 (in particolare alternanza scuola lavoro e formazione), dopo aver vinto il premio “Bruno Rizzi” della Mathesis nel 2015, ha nuovamente ottenuto un importante primo posto al Premio Nazionale di Fisica “Antonella Bastai Prat 2016”, insieme alla professoressa Stefania Carletti, in servizio presso il liceo Scientifico “G. Alessi” di Perugia, con una ricerca dal titolo “La trasformazione adiabatica: una bomba didattica”.
Il concorso indetto dall’Associazione per l’Insegnamento della Fisica (AIF), per onorare la memoria della professoressa Antonella Bastai Prat, è conferito annualmente per un’attività didattica con caratteristiche innovative e di ricerca.
Nel bando è espressamente dichiarato che le proposte didattiche devono tendere al miglioramento dei processi di apprendimento, progettazione e sperimentazione di percorsi e/o materiali didattici, e che abbiano cura del raccordo delle attività in classe con l’esperienza quotidiana valorizzando il ruolo dell’attività sperimentale e le sue relazioni con teoria e modelli.
La premiazione è avvenuta il 12 ottobre ad Assergi (L’Aquila) presso i Laboratori INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) in occasione dell’apertura del Congresso Nazionale dell’AIF.
La ricerca premiata, dal titolo “La trasformazione adiabatica: una bomba didattica”, ha preso in esame alcuni aspetti critici nell’insegnamento della termodinamica, un campo di azione fertile per sperimentazioni e riflessioni didattiche.
Il lavoro premiato si è caratterizzato dalla sperimentazione e messa in pratica di un utilizzo attivo e dalla integrazione delle cosiddette nuove tecnologie, dell’educazione tra pari, della “flipped classroom”.
Le metodologie proposte tendono a collocare al centro del percorso formativo l’azione attiva e consapevole degli studenti, in una visione dell’insegnamento concentrato sulla formulazione e l’ideazione di stimoli che possano condurre gli allievi ad un’esperienza di scoperta personale piuttosto che all’acquisizione di conoscenze predeterminate e organizzate.
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