L’Associazione Wood Pictures – Compagnia Teatro della Mandarina racconta la propria esperienza per la messa in scena di ‘Volpone’ al Teatro Caio Melisso
Riceviamo e pubblichiamo integralmente:
Come in un “bollettino di guerra” leggiamo giorno per giorno di manifestazioni consolidate che sono a rischio chiusura o trasferimento perché non adeguatamente sostenute dall’Amministrazione e approfittiamo per raccontare la nostra recentissima esperienza a riguardo.
Il 6 e 7 aprile al Teatro Caio Melisso – Spazio Carla Fendi, abbiamo portato in scena la commedia “Volpone” e questa è stata anche l’occasione per festeggiare i 10 anni di attività della Compagnia.
In questi 10 anni ci siamo trovati ad affrontare le difficoltà organizzative che sono proprie di un’attività fatta senza alcuno scopo di lucro, esclusivamente per hobby, da incastrare nella vita di tutti i giorni. I nostri progetti sono sempre stati autofinanziati, ricevendo aiuti esterni da privati sottoforma di collaborazione tecnica, mai nessuna sponsorizzazione in denaro; nonostante tutto siamo sempre riusciti a trovare uno spazio dove preparare lo spettacolo e uno spazio dove rappresentarlo.
Quest’anno però le cose hanno preso una piega diversa rispetto agli anni precedenti e oltre a doverci misurare con una maggiore burocrazia, i costi, che già negli anni scorsi erano elevati (almeno per piccole realtà come la nostra), sono ulteriormente lievitati.
Tra svariate difficoltà di comunicazione con gli uffici preposti, ci siamo trovati a dover gestire pretese dell’ultimo minuto che ci hanno costretto a rinunciare al nolo della palestra per le prove. Sebbene la richiesta fosse stata fatta da settimane, solo il giorno precedente la consegna delle chiavi ci è stato detto che avremmo dovuto stipulare una polizza assicurativa, che avrebbe ulteriormente gravato su risorse già scarse. Solo la bontà di un privato, che ha messo gratuitamente a disposizione i propri spazi, ci ha consentito di continuare a svolgere e portare a termine il nostro progetto.
La richiesta di patrocinio del 14/02 ha avuto risposta solamente il 25/03, dopo molti solleciti scritti e verbali; la conferma i poter usare il teatro è arrivata alla vigilia dell’uscita dei manifesti, al punto che ci siamo trovati costretti a comunicare di rinunciare al patrocinio, non essendo più in grado di garantire la pubblicazione del logo del Comune.
La concessione del “pubblico interesse” è stata negata e a nulla sono valse le motivazioni presentate all’Assessore competente e al Sindaco. Da sempre, a nostra memoria, iniziative per diffondere la cultura teatrale o musicale, beneficiavano del riconoscimento come attività di “pubblico interesse”. Questa concessione permetteva di poter usufruire del nolo gratuito degli spazi e, a carico delle compagnie e dei gruppi, rimanevano “solamente” le spese vive: mascherine, portieri, custode, direttore del teatro, antincendio, pulizie, riscaldamento (o aria condizionata), acqua calda nei camerini, pulizie dei bagni. C’era ben poco di “regalato”, ma quest’anno i costi sostenuti per il solo Teatro Caio Melisso sono arrivati oltre i 2.600 € per due giorni di spettacolo; per un gruppo come il nostro i 610,00 € di nolo pagati in più rispetto agli anni precedenti sono stati un vero salasso. Evidentemente si preferisce lasciare vuoto un contenitore di eventi come un teatro, piuttosto che incentivarne l’utilizzo.
C’è poi l’obbligo di impiegare per il servizio di sicurezza personale ASE, a tariffe imposte. Benché già negli anni scorsi ASE venisse indicata come incaricata, ci veniva concesso di provvedere in proprio al servizio di sicurezza e ci impegnavamo a garantire la presenza, obbligatoria per legge, di addetti in possesso dei necessari requisiti, persone che si prestavano per noi ad effettuare il servizio a titolo gratuito. Sperando di poterlo fare anche in questa occasione, il 27/03 abbiamo inviato in tal senso una richiesta via email, richiesta rimasta priva di riscontro sia da parte della presidenza ASE, sia da parte degli uffici competenti presso l’Amministrazione. Abbiamo così dovuto pagare all’ASE, come posto nella concessione del Comune, un totale di 744,99€ per un servizio che poi è stato fatto da addetti che non erano in realtà dell’ASE e che avremmo potuto benissimo chiamare noi, a costi diversi.
Infine il 04/04, giorno precedente l’ingresso a teatro, ci sono stati richiesti i 100 euro come contributo fisso per gli eventi, sulla base di un provvedimento approvato dal Consiglio Comunale tre giorni prima; che si faccia una manifestazione con budget milionari per 15 giorni o una breve rappresentazione amatoriale autofinanziata poco importa, quelli sono fissi. Solo dopo aver fatto obiezione(!) ci è stato detto che il contributo sarà dovuto solo a partire dal 1 maggio 2019.
Crediamo che tutto ciò sia sufficiente per far comprendere che le condizioni sono diventate davvero proibitive e finché chi amministra non prenderà coscienza che anche queste sono risorse da valorizzare e incentivare, valori aggiunti da non maltrattare o ignorare, saremo costretti a rinunciare a qualsiasi attività che preveda la rappresentazione negli spazi comunali o – come ormai sta accadendo ad altre associazioni – rivolgerci a qualche Comune limitrofo, che può mettere a disposizione siti altrettanto idonei ma a costi decisamente più sostenibili.
Senza ricevere il minimo segno di riscontro, tantomeno poi di presenza, abbiamo invitato alla prima sia il Sindaco che l’Assessore, proprio perchè certe iniziative non hanno nulla di ambiguo, ma vengono fatte con spirito genuino e volontà di collaborazione.
Per coloro i quali, pur amministrandola, la città per certi aspetti la vivono ben poco, sarebbe stata l’occasione per conoscersi e verificare quanta gente risponde a certe iniziative.
Amareggiati ma non sconfitti, salutiamo il nostro amato e fedele pubblico che, anche in questa occasione, ci ha enormemente gratificati con applausi e complimenti, sapendo che non ci abbandonerà neanche se dovesse seguirci fuori città.
Wood Pictures – Compagnia Teatro della Mandarina
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