Cinquant’anni in cinquanta scatti d’autore che immortalano una Spoleto che non c’è più attraverso i volti di chi l’ha vissuta e amata, dal popolano al vip.
Virgilio Massani, classe ’36, con l’occhio della sua Leica ha fermato facce e realtà di quartiere, momenti e protagonisti dei primi festival menottiani, uomini e donne d’altri tempi che occhieggiano dai suoi centomila scatti, tanti ne conserva nel suo archivio. La sua opera si traduce in un affresco corale dove il contrasto caravaggesco del bianco e nero buca il foglio e tocca l’anima di chi guarda. Allievo di grandi maestri del Novecento, da Giacomelli a Dondero, Massani ha iniziato a scattare foto per gioco, fino a prenderci gusto e a capire, col tempo, che attraverso l’arte delle immagini poteva cogliere l’essenza di chi aveva davanti. Non sono un fotografo, ma faccio fotografia ha sempre detto, rifuggendo da ogni etichetta.
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In omaggio alla sua arte e con l’intento di salvare un pezzo di memoria spoletina sarà presentato domenica 8 aprile, alle ore 16, a Casa Modigliani (Palazzo Montani, in piazza Fontana) il libro fotografico “RITRATTI IN BIANCO E NERO – 50 anni di Spoleto negli scatti d’autore di Virgilio Massani”. In occasione dell’evento, patrocinato dal Comune di Spoleto, sarà esposta una selezione di scatti contenuti nel libro.
Interverranno, oltre all’autore, l’editore di “LuoghInteriori” Antonio Vella, ideatore del “Premio Letterario Città di Castello” e il direttore artistico di Casa Modigliani Alberto D’Atanasio.
Virgilio Massani sarà intervistato dai giornalisti Claudia Cencini e Manuele Fiori, rispettivamente direttore e capo-redattore del periodico mensile “Spoleto’s” sulla genesi del libro e la sua avventura di ‘poeta’ dell’immagine lunga più di mezzo secolo.
In quest’opera trovano spazio personaggi del popolo, facce di chi non c’è più ma entrate a pieno titolo nell’immaginario della comunità spoletina e non solo, artisti e artigiani delle vecchie botteghe del centro storico sulle quali si sono abbassate da tempo le saracinesche, attori e cantanti fra i più grandi che hanno calcato le scene dei teatri e delle piazze spoletine. Accanto a una sbarazzina Bibì che infiammò di bellezza la Spoleto degli anni Cinquanta si annida il matto del villaggio, a fianco di big Luciano e Albertone sfila Berececco che a 70 anni suonati si faceva venti chilometri a piedi per arrivare in piazza del Mercato o il ‘ministro’ dei trasporti Mustafà che presta il volto alla copertina con quei baffoni ottocenteschi che ricordano il Burt Lancaster del Gattopardo.
“Ritratti in bianco e nero” è un contenitore di emozioni, le foto fanno da sole il libro che parla per immagini, affidando una lezione di saggezza e dignità agli sguardi dei suoi umili protagonisti e al sorriso dei grandi.
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