《Preghiamo per colui o coloro che hanno rubato la reliquia del Papa》

  • Letto 1862
  • Ieri sera in Duomo la veglia di preghiera in ricordo di San Giovanni Paolo II dopo il furto della sua reliquia 

    Un momento di preghiera attento e docile, caratterizzato dalla dimensione dell’ascolto e del raccoglimento. È quanto è stato vissuto nella sera di sabato 26 settembre 2020 nella Cattedrale di Spoleto, dove diversi fedeli hanno raccolto l’invito dell’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo per vivere un tempo di orazione a seguito del trafugamento della reliquia di S. Giovanni Paolo II dal Duomo, avvenuto mercoledì 23 settembre scorso.

    «Siamo dispiaciuti e impressionati per il furto della reliquia di S. Giovanni Paolo II», ha detto mons. Boccardo all’avvio della veglia. «È un gesto sconsiderato che ferisce la devozione e il senso di famiglia che tutti abbiamo esperimentato alla scuola di questo grande Pontefice. Ma il furto della reliquia nulla toglie alla devozione e alla riconoscenza del popolo cristiano. E noi questa sera vogliamo raccoglierci in preghiera proprio per rinnovare la memoria della persona e dell’insegnamento del Santo Pontefice». Sono stati letti tre passaggi del Magistero del Papa polacco: uno riferito al suo discorso con i giovani, uno alla promozione della pace e uno alle persone anziane. Dopo ogni brano c’è stato un pezzo delicato di musica per favorire l’interiorizzazione delle parole ascoltate, seguito da un tempo di silenzio.

    Poi, nel ricordo della devozione filiale che Giovanni Paolo II nutriva nei confronti della Vergine Maria, è stata recitata una decina di rosario. «Anche noi – ha detto l’Arcivescovo – ci rivolgiamo fiduciosi alla Madre di Gesù. A lei chiediamo di accompagnare e sostenere il nostro cammino e in particolare vogliamo portare nella nostra preghiera colui o coloro che hanno rubato la reliquia del Papa. Insieme con il sentimento del perdono che vogliamo abiti il nostro cuore, chiediamo che l’intercessione della Vergine Maria ottenga per lui o per loro la luce e il coraggio della verità».

    Prima della benedizione finale mons. Boccardo ha letto questo passo dell’omelia che S. Giovanni Paolo II ha tenuto il giorno dell’inizio del suo ministero petrino, il 22 ottobre 1978:

    Fratelli e Sorelle! Non abbiate paura di accogliere Cristo e di accettare la sua potestà! Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli Stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa “cosa è dentro l’uomo”. Solo lui lo sa! Oggi così spesso l’uomo non sa cosa si porta dentro, nel profondo del suo animo, del suo cuore. Così spesso è incerto del senso della sua vita su questa terra. È invaso dal dubbio che si tramuta in disperazione. Permettete, quindi – vi prego, vi imploro con umiltà e con fiducia – permettete a Cristo di parlare all’uomo. Solo lui ha parole di vita, sì! di vita eterna”.

    Fonte: www.spoletonorcia.it

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    Delle vostre sceneggiate non ce ne frega niente. Ce lo ridate l' ospedale o no!
    Aurelio Fabiani 2024-03-30 00:34:34
    I cerotti non nascondono le amputazioni, neanche i campagna elettorale. La città di Spoleto vuole il ripristino di tutti reparti.....
    Aurelio Fabiani 2024-03-19 21:39:22
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