《L’economia spoletina è ferma, occorrono progetti condivisi e maggiore senso di responsabilità》

  • Letto 1517
  • Grido d’allarme di Confcommercio e Confartigianato, che sollecitano l’amministrazione comunale ad intervenire efficacemente per risolvere i problemi del territorio


    “Giochi di palazzo e continue diatribe politiche ci hanno fatto assistere, negli ultimi anni, a una campagna elettorale estenuante e senza fine, che ha danneggiato fortemente lo sviluppo economico del territorio. L’attuale situazione politica a Spoleto ci preoccupa moltissimo; occorre una immediata inversione di tendenza verso una progettualità efficace e condivisa, che consenta alla nostra città di uscire da una crisi che ormai sta diventando strutturale. Vogliamo conoscere il progetto politico di questa amministrazione e richiamare al senso di responsabilità tutte le forze politiche, di maggioranza e opposizione. Noi siamo pronti al confronto e a fare la nostra parte”.
    E’ rivolto all’amministrazione comunale di Spoleto il grido d’allarme di Confcommercio e Confartigianato Spoleto, che a una voce denunciano una situazione non più sostenibile.
    “Mancano forti scelte economiche e politiche, proposte serie e concrete, che portino Spoleto verso la crescita di cui ha bisogno. I cittadini e gli operatori economici meritano di essere governati con responsabilità, lungimiranza, programmazione e unità di intenti.
    Chi ci governa non ascolta attentamente le sollecitazioni che vengono dalle associazioni di categoria. Tantissime sono le imprese in grave difficoltà, che non riescono più a far fronte ai propri adempimenti, tartassate da un fisco sempre più vessatorio; molte a fatica riescono a sopravvivere in un mercato sempre più competitivo.


    Il clima politico in cui operiamo – sottolineano Confcommercio e Confartigianato – non ci aiuta. La fibrillazione continua finisce per disperdere ulteriori energie, favorendo altri territori, mentre la città ha bisogno di essere efficacemente rappresentata su tutti i tavoli istituzionali. Perché i problemi di Spoleto sono tanti.
    La città è economicamente ferma da anni, mancano progetti a medio e lungo termine che facciano uscire il territorio dal suo isolamento dovuto anche alle carenze infrastrutturali.
    Il centro storico ha bisogno di interventi di riqualificazione, ma soprattutto di incentivi per favorire la residenzialità e sostenere la presenza delle attività commerciali e artigianali.
    Anche a Spoleto si attendono i lavori per la ricostruzione post-terremoto. E la comunità si chiede quando la città si potrà riappropriare del Ponte delle Torri, potente attrattore per il turismo.
    E se il turismo mostra segnali di ripresa, Spoleto ha comunque bisogno di lavorare alla definizione di una “identità territoriale” più facilmente spendibile sui mercati turistici, di migliorare la programmazione degli eventi con l’obiettivo di destagionalizzare i flussi turistici, puntando su diversi filoni: dal turismo slow al turismo sportivo, riqualificando però l’impiantistica, ormai abbandonata da anni e non più competitiva con le attuali esigenze di mercato”.
    C’è insomma tanto da lavorare e poco tempo da perdere, sostengono Confcommercio e Confartigianato, che invitano le forze politiche a esercitare un maggiore senso responsabilità. “Spoleto ha una storia antichissima ed è tra le più belle città dell’Umbria per la sua posizione paesaggistica e l’enogastronomia d’eccellenza. Gli ingredienti ci sarebbero tutti per lavorare, insieme, a una progettualità a 360° in grado di avviare un percorso virtuoso e condiviso, che permetta alla nostra città di uscire da una crisi che ormai sta diventando strutturale”.

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